Registrati
Ti sarà inviata una password tramite email.
One Shot One Kill
“Un gioco di ruolo d’azione molto pulp decisamente trash”

Edito da: Rose & Poison

Distribuito da: Rose & Poison

Lingua: Italiano

Pubblicato nel: Novembre 2005

Pagine & rilegatura: 99pag, brossurato

Prezzo: 14.90 euro

Introduzione
Eccoci ad una nuova recensione che vede sotto l’occhio clinico dei ragazzi di Elysium un prodotto totalmente italiano che incorona definitivamente la Rose & Poison come l’unica casa editrice italiana in grado di puntare su prodotti originali…e quando dico originali intendo originali in tutto e per tutto. Se con Sine Requie avevamo visto un prodotto innovativo capace di essere accattivante, poco costoso e decisamente fuori dagli schemi, presentandoci un horror ed un setting molto cupo con One Shot One Kill (d’ora in avanti OSOK) siamo innanzi ad un gdr adatto agli stomaci forti, ai duri, a quelli che fanno dello stile la loro bandiera, il tutto gestito da un sistema abbastanza semplice da padroneggiare e che farà storcere il naso a moltissimi ben pensanti!
Sinceramente è la prima volta che mi trovo a leggere e recensire un gioco di ruolo “destinato ad un pubblico adulto ma soprattutto di duri!”, no non vi aspettate di trovare succinte donnine in succinti abitucci, qui l’unica cosa che potrete trovare sarà lo Stile, come non se ne vedeva dai tempi del carissimo e sempiterno Cyberpunk 2020! Ok, vi ho confuso abbastanza? Allora siete pronti per immergervi in OSOK!

La Copertina…
Analizziamo innanzi tutto la copertina la quale presenta diversi layer di immagini in cui non possiamo non notare l’autore stesso del gioco mentre si esibisce in una stunt (gli amici di Exalted saranno abituati a questo gergo mentre gli altri…) ovvero un’acrobazia altamente stilosa. Il taglio stesso della copertina ricorda alcuni gdr passati e lo stile un po’ retrò non manca di certo, questo non può che far piacere, specialmente agli amanti dei vecchi gdr. Come ultimo aspetto vorrei far notare il motivo sulla destra della copertina il quale viene presentato come una pellicola cinematografica, questa secondo me è la vera anima di questo gdr, ovvero i film d’azione di ogni genere.

…La presentazione…
Anche la presentazione merita! Sì,avete capito bene! Solo leggendo la presentazione potrete notare lo stile che permea tutto il gioco, uno stile da duri certo, ma con cuore. Quindi abbiamo sia riferimenti memorabili come la bellissima “Nota Legale 2: One Shot One Kill è un gioco di ruolo. UN GIOCO. Se vi beccano per strada a girare una scena con armi giocattolo potreste essere arrestati. Nel caso sono cazzi vostri, noi non siamo responsabili. Se volete giocare live fatelo in luoghi “chiusi e privati” e gli immancabili ringraziamenti alla famiglia ed ai pargoli!

…L’insieme
Il manuale presenta un costo molto contenuto, in puro stile Rose and Poison, la rilegatura non presenta imperfezioni di sorta e non si odono scricchiolii che fanno presagire una fine prematura del manuale in quanto pezzo unico e non un insieme di fogli più o meno incollati tra loro. Quello su cui ho da ridire è la qualità della carta che essendo non lucida porta l’aspettativa di vita delle pagine del nostro manuale alla metà di quanto avremmo voluto…non dovremmo passare comunque la nostra vita a sfogliare pagine e vedere tabelle quindi in definitiva non dovremmo distruggerlo, ma il condizionale è d’obbligo in quanto ognuno di noi ha un suo “stile” di gioco.

L’organizzazione
Il manuale presenta: un’introduzione, cinque capitoli, tre appendici ed una parte dedicata alle fonti filmografiche consigliate, in definitiva ecco la sua struttura:
– Intro e altre cazzate
– Capitolo 1: Generazione del Duro
– Capitolo 2: Come fare tutto
– Capitolo 3: Il ruolo del Boss
– Capitolo 4: Trauma City
– Capitolo 5: Avventure
– Appendici

L’introduzione è preceduta da un Glossario nel quale vengono riportati tutti i termini più utilizzati, poi segue una prefazione dell’autore con conseguente storia di OSOK che parte dai suoi albori, non temete, sono sicuro che non vi dispiacerà affatto leggere il tutto in quanto potrete iniziare a familiarizzare con i termini di OSOK. Se vi aspettate un linguaggio a modo, beh avete sbagliato gdr, rivolgetevi a qualcos’altro, se superate il primo impatto iniziate a leggere e…che il sangue scorra a fiumi!

Nel Capitolo 1 ci sono tutte, ma proprio tutte, le regole per generare un Duro. Si avete capito bene, non un pg, ma un vero e proprio duro! Sicuramente vi chiederete come mai è stato usato questo termine, benissimo, la risposta è semplice: OSOK trae spunto da tutto quell’ammasso di celluloide che costituisce tutto il cinema d’azione, trash e qualsiasi genere che abbia come figura principale l’attore che non muore mai, il figo più figo di tutti ecc ecc, ma non solo. Questo gdr ha degli avi nel suo albero genealogico che forse sarebbe meglio ricordare, se non altro per il fattore violenza, mi sto riferendo “nientepopòdimenoche” al mitico Cyberpunk 2020 (forse alcuni di voi non sanno neanche cosa sia! In tal caso compiti per casa: Rintracciare una copia di uno dei primi gdr che non era a livelli!) dal quale prende tutto il fattore Violenza e lo mescola al fattore cinematografico. Quello che ne esce è proprio OSOK.

Il Capitolo 2 invece “semplicemente” illustra come funziona il sistema e qui, purtroppo, iniziano a venire le prime pecche, non perchè il sistema sia difficile (figuriamoci si lanciano 2d6 e si vede la difficoltà e questo è quanto) ma perchè non è spiegato bene, in quanto è frequente trovare la “storia della regola”; ovvero è frequente trovare passaggi in cui troviamo la prima versione della regola, poi troviamo il perchè non era buona e solo in ultima analisi troviamo com’è davvero la regola. Questo, unito ad un costante riferimento al D20 ed a Vampire:TM ovviamente sempre sprezzante nei confronti di queste due pietre miliari (volenti o nolenti) del gdr, fa pensare in primo luogo ad una cosa: “Ma che diavolo di gruppo mediocre avrà avuto l’autore per dire certe cose?” e poi la seconda cosa: “Ma perchè al posto di sprecare caratteri nel lodare il proprio sistema e gettare guano su altri non ci si concentrati maggiormente per fare qualcosa di chiaro e accessibile a tutti?” Quello che ne risulta è che il sistema appare di gran lunga più complesso di quello che realmente è. Molta gente già qui potrebbe storcere il naso e chiudere semplicemente il manuale, tuttavia il mio consiglio è quello di continuare a leggere…
Infine, viene decantata la semplicità del sistema, la leggerezza e tutto quanto di bello possa avere un sistema ma, nonostante tutto il sistema in “soldoni” occupa 64 pagine su 99! Mica poche per un sistema che viene definito leggero no?
Ma non finisce qui! Quello che è balzato al naso è stata la regola del vero credente (pag. 46) che potrebbe risultare ai più quantomeno offensiva e alla quale la risposta l’ho data poco fa e che non sarebbe stata affatto necessaria se il tutto fosse stato spiegato bene (speriamo in una quarta edizione a questo punto), fortunatamente ci sono esempi in ogni angolo del manuale che almeno fanno capire quello che si è letto ed in tal senso le pagine fondamentali del manuale potrebbero essere senza problemi quelle che vanno da 46 a 49 in sole quattro pagine si riesce a capire quello che non è stato in grado di spiegare a dovere un intero capitolo!

Almeno il Capitolo 3 lo dovrebbero leggere tutti i master degni di questo nome, poichè qui si nota l’esperienza dell’autore che almeno si rifà delle robe scritte nel capitolo precedente e si redime agli occhi del giocatore di ruolo medio. In questo capitolo potrete trovare suggerimenti e trucchi non solo per OSOK ma in definitiva per qualsiasi gdr di tipo narrativo, perchè nonostante qui si interpreti il classico duro dei film il tipo di gioco è narrativo, anzi all’interno del manuale ci sono anche le poche regole per poter fare addirittura un live! Ottimo no?

Infine il Capitolo 4 presenta un setting fittizio: Trauma City che altro non fa che raccogliere al suo interno tutti gli stereotipi cinematografici che vanno da “Grosso guaio a Cinatown” ad “Arma Letale” ecc ecc ; insomma in questo posto fittizio dove si entra ma è difficile uscirci troveremo tutti i “siti cinematografici” dove poter ambientare le nostre avventure ehm pardon…Film.
Ebbene si, poichè OSOK fa del paradosso semi-demenziale il suo principale punto di forza, è ottimizzato per sessioni “autoconcludenti” o al più mini campagne (dette in modo televisive: Serie…e non Telenovele, eh ), ma non solo è decisamente consigliato a tutti coloro i quali abbiano la necessaria elasticità mentale per poter padroneggiare il tutto senza far sfociare ogni sessione in power playing allo stato puro, semplicemente il sistema e lo spirito del gioco stesso ne risentirebbero fortemente.

E come in tutti i film, anche qui c’è il lieto fine! Il Capitolo 5 presenta tre avventure di assestamento pronte per essere giocate almeno in questo modo, entrare nell’universo di OSOK sarà meno traumatico! L’esperienza che vi aspetta è decisamente nuova, almeno per tutti coloro i quali non abbiano mai sentito il concetto di stunt e libertà totale di azione ma soprattutto quelli che sentiranno maggiormente il cambiamento, saranno i giocatori provenienti dai gdr a livelli i quali sicuramente si troveranno spaesati alle prese con un sistema così flessibile e che si poggia praticamente per intero nelle mani di master e giocatori!

Pensierino della sera
Il mio personalissimo consiglio è quello di leggere tutto d’un fiato, non importa che capiate o meno quello che leggete, vi assicuro che a fine lettura, tornare sui passi che non si era compresi risulterà decisamente meno faticoso, ma soprattutto si riuscirà a capire ogni lettera di quello che c’è scritto e ci si renderà conto, infine, delle potenzialità di questo gdr con il quale potrete fare davvero di tutto senza troppe remore! Ma ricordate, il successo di questo gdr non sta tanto nel sistema o altro quanto nel buon gioco espresso da master e giocatori! Purtroppo questo gdr si inizia ad apprezzarlo solo dopo un certo periodo di assestamento…passato il quale, vi verranno alla mente diverse centinaia di migliaia di modi per impiegare OSOK, in definitiva pollice alzato!

Valutazione:

7.0: per tutti colorono a cui non piacciono i film d’azione o trash
8.5: per tutti coloro a cui invece le suddette tipologie di film piacciono…anche di striscio!

Recensione a cura di:
Giovanni “MagOscuro” D’Addabbo

A proposito dell'autore

Post correlati

Scrivi

La tua email non sarà pubblicata

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.