Registrati
Ti sarà inviata una password tramite email.

Il libro sacro dei Ramas
Joe Dever e John Grant
Armenia Editore, € 15,50

…tic… tic… tic… sei toccata dai colori e i colori aderiscono…

Questa inquietante frase è rimasta senza spiegazione alla fine del secondo volume delle Leggende di Lupo Solitario, La Vendetta del Lupo. In questo seguito comprendente il settimo e l’ottavo capitolo della saga del celebre Lord Ramas si riparte proprio da qui, riprendendo argomenti rimasti aperti e chiarendo interrogativi lasciati senza risposta.

Gli avvenimenti dei due libri –Il luogo di nascita e Il Libro del Ramastan- corrispondono al quinto numero della serie dei librogame, Ombre sulla Sabbia. Scritti da Joe Dever, sono stati ampiamente modificati da John Grant, che contribuisce a dare spessore alla narrazione e alla trama, pur mantenendo un’estrema fedeltà alle vicende del librogame. La storia riparte dal Monastero Ramas, qualche tempo dopo il finale del libro precedente, con Lupo Solitario partito in missione diplomatica e Qinefer intenta a fare i conti coi fantasmi del suo passato. Da qui si diparte un complicato intreccio fatto di intrighi politici, mezze verità e inganni magistralmente architettati, che ricalca la trama di Ombre sulla Sabbia conferendole un notevole realismo.

Il luogo di nascita predilige, all’aspetto avventuroso, l’introspezione e lo sviluppo dei tre personaggi principali. Le figure di Banedon e Qinefer rivestono un’importanza maggiore che in passato, e acquistano una profondità insospettabile: si incomincia a delineare quale sarà il destino di Qinefer, che prima sembrava solo una figura trascurabile aggiunta da Grant, mentre Banedon si scrolla definitivamente di dosso lo stereotipo del giovane sprovveduto, per assumere il ruolo di coprotagonista ne Il Libro del Ramastan. Tornano comprimari come la maga Jenara e l’irresistibile “Thog il Possente”, che, dopo una breve apparizione nel sesto libro, si dimostra capace di ben altro che un intermezzo comico. Spicca purtroppo l’assenza di Viveka, sicuramente uno dei personaggi più vivi del ciclo, che perlomeno compare all’inizio e alla fine in due apparizioni memorabili.
John Grant, specie ne Il luogo di nascita, costruisce una trama complessa e godibile dal canovaccio del librogame, insaporendo il tutto con una buona dose di humour inglese e una sorprendente bravura nel rendere sulla carta i pensieri deviati di una persona ormai folle (ma non rivelo chi è…). Chiude il primo libro un’appendice in cui l’autore rivela le sue fonti d’ispirazione e dà interessanti spiegazioni “pseudoscientifiche” agli avvenimenti soprannaturali del romanzo.

Il secondo libro ha uno svolgimento più lineare e si discosta meno dalla trama di Ombre sulla Sabbia. Lupo Solitario torna il protagonista lungo la sua ricerca del libro sacro dei Ramas, e una volta di più ci viene mostrato il suo lato umano sopra quello eroico dei librogame. La narrazione è meno ispirata rispetto a Il luogo di nascita, ma rimane un ottimo libro, più prettamente heroic fantasy e privo di implicazioni scientifiche e filosofiche. Anche chi ricorda a memoria ogni paragrafo del librogame rimarrà soddisfatto dei risultati, e potrà gustare il romanzo senza pericolo di sapere già il finale (dietro ogni pagina può celarsi una sorpresa…).

Dal punto di vista tecnico l’edizione italiana si presenta bene, con un’ottima traduzione più fedele all’originale del vecchio librogame. Finalmente il Sultano e i suoi guerrieri Charkassi tornano ad essere lo Zakhan e i suoi Sharnazim; peccato invece per le Pietre della Sapienza, divenute delle improbabili Pietre della Tradizione. Quello che invece non è accettabile è il formato del volume. Può essere comprensibile la scelta di pubblicare solo due libri in uno invece di tre, dato che di fatto ne formano uno solo, ma aumentare la grandezza dei caratteri solo per raggiungere le 530 pagine e lasciare invariato il prezzo non è giustificabile. Perché prima allo stesso prezzo si acquistava un volume di tre libri e ora solo di due?

In generale il libro conferma il graduale miglioramento di Dever&Grant nel narrare le avventure dell’ultimo dei Ramas, dopo il non eccelso livello dei primi episodi; la diversità di stile tra Il luogo di nascita e Il Libro del Ramastan dovrebbe soddisfare qualsiasi appassionato a prescindere dai suoi gusti. Di certo non vale il prezzo a cui viene venduto, ma per Lupo Solitario un fan di vecchia data farebbe questo ed altro. Come del resto sa bene l’Armenia.
Da leggere anche solo per ridere delle battute umoristiche.

Voto: 7
(abbassato di 1 punto per colpa del prezzo)

Recensore: Lavos-D

A proposito dell'autore

Post correlati

Scrivi

La tua email non sarà pubblicata

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.