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Vista l’uscita imminente di Traveller ad opera di Wildboar ed. il vostro staff si è prodigato per andare a trovare il capo dei cinghiali e fargli qualche domanda un pò su tutto, dalla situazione attuale alle visioni per il futuro, quello che ne emerge è abbastanza chiaro, tuttavia in tutto questo grigiume si scorge un raggio di sole…ed ora a voi l’intervista ad opera di Giovanni D’Addabbo (nell’intervista G) a Luca Volpino di Wildboar ed (nell’intervista L)

G: Wild Boar pare sia una delle poche case editrici ancora in circolazione, può dirci come vede lei questo periodo di crisi e, se ce l’ha, una ricetta anti crisi, ovviamente il tutto circostanziato al settore che più ci riguarda da vicino?
L: La crisi, ovviamente, la vediamo da vicino…
Le vendite, negli ultimi due anni, sono calate notevolmente. Non ai livelli che hanno fatto gridare a qualcuno “alla morte del GDR” ma abbastanza da porre in serio pericolo alcune aziende la netta sfiducia, soprattutto, dei distributori che hanno puntato su metodi di guadagno più rapidi, ma certamente più effimeri non è stata certo un punto a favore del mercato, né della lungimiranza dei distributori stessi. Ora che il grosso della crisi è arrivato, infatti la mancanza di una “gamma” abbastanza ampia di prodotti – che i distributori hanno pian piano ridotto solo a quelli di rapido consumo – ha messo in ginocchio anche i distributori stessi Ora, per molti di loro che hanno pian piano chiuso, con la loro miopia, il mercato italiano, restano solo due strade: o l’abbandono totale dell’Italia.
Tutto questo, però, è meno catastrofico di quanto sembra.

G: Beh non mi sembra un quadro molto esaltante a dire il vero
L: Dalla scomparsa di alcuni vecchi distributori, che sono in un certo senso “sopravvissuti” al loro tempo e dall’indebolimento di altri stanno nascendo nuove realtà distributive più piccole, meno pretenziose e più attente al mercato italiano. Secondo noi, la “cura anticrisi” è questa, almeno per l’Italia: abbassare la cresta, comprendere un mercato che è piccolo, sì, ma vitale e lavorare, con modestia e umiltà, “dal basso”.

G: Con “dal basso” intende a livello associazionistico o altro?
L: Ad esempio a livello associazionistico, sì! Le associazioni, in questo momento, sono la vera forza del settore ludico un po’ lo sono sempre state in realtà ma negli ultimi anni abbiamo visto realtà associative come il Treemme o la Tana dei Goblin (per nominare due delle più famose) farsi promotrici di eventi che ora sono “grandi” – ad esempio la ModCon

G: Cosa ne pensa dei canali online quali ad esempio community, forum, siti specializzati e tutto quello che potremmo definire associazionismo in rete?
L: Penso che per quelli si debba fare un discorso differente. Pur frequentando, prima ancora di essere “operatore del settore”, numerosi di questi canali, ho notato che purtroppo molto spesso la loro validità (che è comunque grande) è resa sterile da pochi “vocianti”. Il principio di base è: difficilmente chi è “contento” di qualcosa (e questo non vale solo per i giochi) si preoccupa di scriverlo in un forum per cui, quel che risulta da un forum sono solo gli “scontenti” e ho visto gente che, pur di manifestare il proprio scontento si aggrappa ad argomenti al limite del ridicolo… per cui, se è vero certamente che da una community online si possono trarre indicazioni preziose sui propri errori è impossibile ricavare un vero e proprio “polso” della situazione, specialmente perché le argomentazioni finiscono per essere quelle di chi, incapace di trovare un proprio spazio espressivo altrove, fa il guru sui forum, con risultati che spesso fanno più danni del bene che producono per il settore Mi rendo conto che questo è un fenomeno inevitabile tuttavia, credo che per ogni “scontento” che scrive un messaggio in rete ci siano 30 “contenti” che tacciono.

G: Dunque, Wild Boar prevede ben tre linee editoriali ovvero Witchcraft (moderna), Il mondo di Eymerich (fantasy storico), Exalted (fantasy di casa White Wolf), di questi tre conosciamo tutto e…come intende supportare queste linee editoriali nel futuro prossimo?
L: quattro… hai dimenticato Manga Fantasy 🙂

G: Giusto ho dimenticato Vento dell’Est!
L: Allora, per fare un riassunto: Exalted è, e resta, la nostra linea fantasy principale, siamo stati costretti, a causa del momento difficile di cui sopra a rallentare ulteriormente la produzione, secondo un ritmo più “assorbibile” dal mercato, ma proprio grazie alla presenza di altre linee, pensiamo di poter dare una “riaccelerata” verso fine anno.
Witchcraft, come collana, è ormai giunto alla “fine”, non essendo più prodotto nemmeno negli USA; tuttavia, finché ci sarà chi lo vuole giocare, proseguiremo con le ristampe.
Vento dell’Est si prende una pausa: gli autori stanno progettando una nuova versione, più dinamica, ma compatibile con la prima edizione al 100% probabilmente uscirà ancora un supplemento, ma dovremo poi aspettare Lucca 2009.
Eymerich prosegue imperterrito. Quest’anno, a seconda della “produttività” dell’autore, Jari Lanzoni, usciranno un minimo di due supplementi – probabilmente di più e, sempre per Eymerich, potrtebbe esserci una “sorpresina” a Lucca, di cui taccio per pura scaramanzia 🙂
Traveller è appena “nato”, ma pare avere un eccellente riscontro di vendite, per cui aspettiamo ancora qualche settimana per parlare del suo futuro 🙂

G: Vogliamo parlare del suo presente allora? Da dove nasce l’idea di portarlo in italia?
L: L’idea di portarlo in italia…be’, è interamente “colpa” mia! Appena nata la Wild Boar, avevamo solo il contratto di Exalted siamo andati alla GenCon per vedere cosa si poteva fare e io, che da sempre sono appassionato di fantascienza, e da anni gioco a Traveller  prima di partire ho contattato Marc Miller, l’autore di Traveller. Marc è una persona molto cortese pur non avendo in programma di partecipare alla GenCon, si è precipitato dalla sua casa di Chicago fino a Indianapolis, per incontrarmi e lì, sopra una tazza di tè fumante (il caffé americano è imbevibile… ) abbiamo fatto un accordo di edizione. Il che mi ha reso personalmente felice, visto che, come dicevo, sono appassionatissimo di fantascienza e di Traveller, che secondo me è il gioco che meglio “rappresenta” questo genere letterario.

G: Come si presenta questo Traveller in edizione italiana quindi?
L: Fondamentalmente, è molto simile all’edizione inglese della Mongoose, della quale abbiamo ripreso il testo quasi interamente (a parte qualche piccolo ritocco, qui e là, soprattutto estetico: nell’edizione Mongoose sono stati “tagliati” per errore alcuni paragrafi). Di nostro, abbiamo aggiunto soprattutto la terminologia, basandoci sulle traduzioni “classiche” dei romanzi di fantascienza e cyberpunk in Italia e una simpatica mappina con segnalini creata da Danilo Moretti, per i combattimenti (ah: e l’edizione italiana costa lievemente meno di quella inglese 😉 )

G: Ah! Finalmente una buona notizia! ma questa linea editoriale non doveva vedere la luce a lucca 2008?
L: Ci sono stati diversi problemi, sia gestionali che logistici, che hanno impedito di produrla per Lucca

G: Capisco, qualche indiscrezione in più sul manuale in questione? Tipo formato, numero pagine, curiosità…

L: E’ in formato A4, 190 pagine di testo (più la mappina di cui sopra) il sistema di regole è la “madre” di tutti i sistemi moderni, con abilità e “target number” tra l’altro, il ritardo dell’uscita ci ha favoriti poiché nel frattempo l’edizione inglese è andata esaurita, e la Mongoose ha fatto rifare le illustrazioni interne molte delle quali erano, in origine… ehm… poco piacevoli. All’edizione italiana hanno collaborato, oltre a Danilo Moretti, Roberto Grassi, autore di Levity e grande appassionato di fantascienza e, seppure in piccola parte, abbiamo avuto qualche suggerimento da Licia Troisi che, oltre a essere una scrittrice, è – come molti sanno – un’astronoma.Inoltre, abbiamo avuto anche la collaborazione del Cenacolo della Fantascienza, una delle più importanti “associazioni informali” di amanti e operatori della fantascienza in Italia.

G: Quindi si preannuncia un’edizione per certi versi migliore di quella originale?

L: A noi piace pensarla come Marc Miller, ovvero che ogni edizione di Traveller è l’edizione originale 😉

G: Quando potremo trovare Traveller nei negozi e a che prezzo?
L: Penso a partire dalla settimana prossima il prezzo di copertina è di 30 euro, la copertina è la classicissima nera con il logo rosso che, malgrado le critiche di qualcuno, che vorrebbe manuali più “colorati” è, secondo noi, molto sexy! 🙂

G: Dovendo elencare un minimo di tre risorse da leggere o guardare, quali sono quelle che lei reputa obbligatorie per potersi ispirare al meglio per giocare a Traveller?
L: Be’, così su due piedi direi…Qualsiasi cosa di Jack Vance, il ciclo della Fondazione di Asimov e Serenity o Starship Trooper.

G: Ma soprattutto quali sono le tipologie di atmosfere che sarà possibile ricreare con estrema facilità?
L: L’ideale, per Traveller, è la sci-fi classica – alla Van Vogt, o alla Asimov, appunto è facilissimo, però impostare una campagna esplorativa alla “Star Trek”, o una campagna militare alla “starship trooper”, anzi, so per certo che alcuni appassionati italiani hanno prodotto, e metteranno online, un paio di supplementi “non ufficiali” ovviamente (per motivi legali) per giocare Star Trek con le regole di Traveller e la stessa Mongoose sta riscrivendo tutti i suoi GDR di fantascienza (tra cui appunto Starship Troopers) usando le regole di Traveller. Da appassionato a mia volta posso dire con certezza che anche giocare in stile cyberpunk con Traveller non è affatto difficile anzi, la possibilità di avere differenti livelli tecnologici su uno stesso pianeta permette teoricamente di rappresentare quello che nella letteratura cyberpunk è il dislivello sociale tra ricchi e poveri, tra supercorporativi e mercenari di strada.

G: Quindi questo è per quel che riguarda Traveller, ma per quanto riguarda Wild Boar cosa bolle in pentola per il futuro?
L: Come dicevo prima, bisogna aspettare questi prilmi 4 – 5 mesi del 2009 per vedere gli sviluppi del mercato; ma stiamo avviando una collaborazione fattiva con alcuni autori di giochi un po’ diversi dal solito gdr. Uno dei primi, ad esempio, è Matteo “Shaman” Poropat, del quale progettiamo di pubblicare entro la fine dell’anno un librogame molto originale. nel campo strettamente GDRistico, invece stiamo pensando ad un progetto particolare, diretto esclusivamente a chi non ha mani giocato – ma si tratta di parlarne sicuramente nella seconda metà dell’anno.
Non escludo, infine che riusciremo anche a lanciare i nostri primi giochi da tavolo, grazie anche allo stretto rapporto d’amicizia che ci lega ormai da qualche tempo ad alcuni dei migliori produttori italiani di boardgame, come Ghenos Games, Giochix, Post Scriptum Giochi, Scribabs… ma questo dipende da troppi fattori per confermarlo con certezza ora 🙂

G: Bene grazie mille Luca del tempo che ci hai dedicato e…alla prossima!!

 

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