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Titolo: Manuale dei Mostri 3

Autori: Mike Mearls – Greg Bilsland – Robert J. Schwalb

Formato: A4, Cartonato, 223 pagine a colori

Prezzo: € 39,95

Editore: Wizards of the Coast / 25 edition

Recensore: il mietitore

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Credevo di dover mettere in gioco tutte le mie capacità come recensore per recensire un terzo e, almeno fino all’anno prossimo, ultimo Manuale dei Mostri. Ammetto che nello sfogliarlo, una volta arrivato a casa, sono rimasto un po’ perplesso nello scoprire che qualche differenza nella sua organizzazione effettivamente c’è, rispetto ai due precedenti volumi della serie.

Tanto per cominciare, l’indice: la prima differenza che si nota infatti è che i mostri sono stati un po’ “scompattati”, almeno per quanto riguarda la maniera in cui qui sono elencati. Per esempio, non troviamo solo il riferimento della pagina dei draghi catastrofici, ma troviamo anche il numero di pagina dei vari “sotto-capitoli” dedicati alle varie tipologie di drago che rientra sotto questa categoria. Un’organizzazione di questo tipo suona in effetti ancora più precisa, e considerato che i mostri sono sempre elencati in ordine alfabetico, facilita ulteriormente, rispetto agli indici dei due manuali precedenti, la ricerca di qualche mostro in particolare.

Le tipologie di mostri che troviamo in questo nuovo manuale sono un po’ più particolari, rispetto a quelli già visti negli altri Manuali dei Mostri. A parte qualche nuova tipologia di mostro già incontrato, come gli Umber Hulk o gli Gnoll, troviamo graditi ritorni come il Kraken, oppure stranezze come l’Ultrodemone, che a giudicare dall’immagine e dalla descrizione appare un tributo a Spawn non meno di quanto il Predatore d’Acciaio, trovabile sul Manuale dei Mostri 2, assomigli a un tributo ad Alien. Ci sono anche vari mostri nuovi, come le Rane (non ridete), i Tessitori (antica razza che ebbe qualche contatto col Reame Remoto, e che per questo venne distrutta e dispersa in tutto il cosmo), o i Meazel (buffi umanoidi cannibali con una fama da serial killer). Oltre al Kraken ci sono inoltre vari altri “ripescaggi” dalle edizioni passate, come i Thri-Kreen, i Mimic, o i Vermi Putrescenti.

Fa particolarmente piacere vedere che con i mostri “grossi” gli autori non si siano limitati alla solita presenza singola: stavolta troviamo non solo Lolth, infatti, ad accrescere le fila di quegli dei le cui caratteristiche sono state descritte su un manuale, ma abbiamo la possibilità di incontrare svariati primordiali, uno dei quali della forma e dimensioni di un pianeta.

Il tono in generale mantenuto dal manuale è abbastanza.. tetro. Mentre il Manuale dei Mostri 2 manteneva un tono più fatato, che si rifletteva anche nelle immagini, qui il colore è più scuro e onirico, merito probabilmente dei molti riferimenti al Reame Remoto. I mostri in generale, grazie forse a esseri insettosi come il Thri-Kreen, bavosi come gli Slaad, o “horroriformi” come i diavoli o i demoni, hanno un sapore più oscuro, che per fortuna si fà sentire anche nelle immagini. Anche in questo caso, perciò, è stato risolto il problema dell’impersonalità che aveva il primo Manuale dei Mostri.

Le modifiche sono state due, e per quanto mi riguarda una di esse mi ha anche abbastanza spiazzato. La prima è che il modo di scrivere le schede dei mosti è leggermente cambiato: nulla di schockante, ovviamente, semplicemente i poteri ora non sono più ordinati “a ispirazione” come nei precedenti manuali, ma sono abilmente suddivisi tra azioni standard, minori, di movimento, attivate (ovvero che si attivano in presenza di determinati fattori, come “il mostro diventa sanguinante”) e tratti (aure e altri poteri perennamente attivi del mostro). Questa idea è stata buona: rende molto più semplice la lettura delle statistiche dei mostri, e facilita il lavoro al master.

L’altra modifica, ed è questa che un po’ mi ha spiazzato, è stata l’eliminazione di diverse questioni “meccaniche”. La tattica adatta ai mostri ad esempio ora è descritta in modo un po’ più vago e sommario, come anche gli incontri suggeriti, che tornavano così utili per la creazione rapida di scontri di determinati livelli. Tutto questo è stato eliminato per lasciare spazio a… descrizioni, tra l’altro in parte narrate (ovvero con mini-storielle di qualche riga), che hanno esplicitamente la funzione di trasmettere meglio le caratteristiche di background del mostro, cosicchè il master sappia meglio come gestirli, presentarli, e magari personalizzarli per evitare di farli apparire tutti uguali. Il paragrafo “incontri” è effettivamente ancora presente, ma non dà un elenco di mostri con cui costruire un incontro di un determinato livello, come è sempre stato, limitandosi semplicemente a dire con che tipo di mostri questa creatura in particolare tende a collaborare.

L’eliminazione di questi fattori più meccanici, che a leggere l’introduzione è stata voluta proprio per fare si che i mostri vengano ricordati per le loro caratteristiche peculiari anzichè per le meccaniche e strategie di gioco a cui sono vincolate, mi lascia un po’ perplesso considerato che, comunque, informazioni del genere non erano mai mancate, per quanto fossero un po’ più sintetizzate e lasciate all’immaginazione di DM e giocatori, mentre ora è stato sacrificato l’importante paragafo relativo alle tattiche.

A fine manuale manca inoltre il capitoletto dedicato ai tratti razziali, tipico degli altri due manuali della sere, con cui era possibile creare PG appartenenti a razze riservate, solitamente, ai mostri presentati in quel manuale. Questo potrebbe essere vincolato ad una generale “mostruosità eccessiva” dei mostri che troviamo nel Manuale dei Mostri 3, motivo per cui sento di poter chiudere un occhio su questa scelta.

In conclusione: i mostri presentati in questo terzo Manuale dei Mostri sono piuttosto atipici e particolari, e probabilmente per come sono presentati richiedono un minimo di domestichezza con le regole di gioco per riuscire a gestirli al meglio, dato che le tattiche sono state volutamente e curiosamente lasciate un po’ più vaghe del solito. Gli spunti di avventura sono superiori rispetto alla media degli altri due manuali, e di sicuro come manuale è uno dei più importanti, considerato che introduce nel gioco una valanga di mostri per tutti i livelli. Tuttavia, ha delle caratteristiche per cui consiglio di “comprarlo per ultimo” nella lista dei tre manuali dei mostri, o di sicuro di non comprarlo prima del primo Manuale dei Mostri, per quanto le spiegazioni su come leggere i poteri e le statistiche delle creature, come anche per il Manuale dei Mostri 2 non siano state per sicurezza tralasciate. Il livello grafico è pregevole ed ha un certo spirito, se paragonato al primo volume della serie, che si porta dietro difetti già elencati dal sottoscritto in questa e altre recensioni. Consigliato, perciò, ma con una priorità inferiore rispetto agli altri manuali base.

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