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mm2Titolo: Manuale dei Mostri 2

Autori: Rob Heinsoo – Stephen Schubert

Formato: A4, Cartonato, 223 pagine a colori

Prezzo: € 34,95

Editore: Wizards of the Coast / 25 edition

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Se già avevo un po’ faticato a recensire un manuale composto da un’interminabile lista di soli mostri, ovvero il Manuale dei Mostri 1, provatevi ora a figurare quanto stia ora dubitando della possibilità di recensire il secondo volume della serie, praticamente identico al primo come fattura. Tutto questo mentre, badate bene, proprio questa mattina usciva nei negozi il Manuale dei Mostri 3, che non ho dubbi sia a sua volta identico agli altri due.

Che dire, dunque?

Posso solo cominciare con uno scherzoso appunto circa la discutibile scelta di mettere Demogorgon in copertina. Se uno come me si avvicina infatti al manuale senza conoscere le fattezze del demone in questione, potrebbe infatti sentirsi un po’ perplesso nell’osservare qualcosa che è inequivocabilmente un babbuino mannaro a due teste. Chi diavolo potrebbe mai immaginare un essere così… brutto, fondamentalmente, e metterlo nella prima pagina di un manuale? Per fortuna la bruttezza lo rende anche un po’ buffo e curioso, evitando dunque di scoraggiare un eventuale acquirente.

Scoprire poi sfogliando le pagine che quell’essere è niente popò di meno che il mostro più forte in assoluto del manuale, e che tiene abbastanza bene il passo con altre minacce di livello appena superiore come gli dèi, mediamente di livello 35-36, lascia un po’ di stucco.

Superato l’iniziale smarrimento nello scoprire che un babbuino mannaro è un solitario di trentaquattresimo livello, si può dunque sfogliare il manuale che segue la stessa identica struttura del precedente volume della serie.

Si comincia infatti con un’introduzione che ci spiega come leggere le statistiche dei mostri, cosa già spiegata nel primo Manuale dei Mostri. Anche se di fatto è una cosa “già vista”, parlando della mia esperienza personale non posso fare a meno di dirvi che quelle tre pagine mi sono servite, poichè ho avuto la sventura di capitare nel mio negozio di fiducia proprio nel momento in cui le copie del Manuale dei Mostri 1 erano finite, fatto sta che qualche giorno dopo ho cominciato a masterare avendo a disposizione solo questo manuale, e potrei avere avuto dei problemi a interpretare le statistiche se questa breve introduzione non fosse stata inserita. Perciò, sento che se anche una spiegazione sull’interpretazione delle caratteristiche dei mostri già era stata scritta nell’altro manuale, metterla nuovamente non ha guastato.

Subito dopo si passa alla presentazione dei nuovi mostri del manuale, come prima ordinati in ordine alfabetico, a partire dagli Angeli fino agli Xorn.

Un’interessante particolarità di questo manuale, che si riflette anche nel suo stile grafico, è una tendenziale maggiore “esoticità” delle creature descritte. Rispetto ai mostri sicuramente interessanti ma poco particolari che avevamo visto nel primo manuale, questa volta troviamo infatti esseri assolutamente geniali come i Bullywug (veri e propri rosponi antropomorfi, odiati dalla natura stessa al punto che se uno mette a segno un critico contro di loro il mondo lo ringrazia, rinvigorandolo con dei PF temporanei), i Rampicanti Predatori (piante carnivore) o i Miconidi (adorabili funghetti), oppure come i Rugginofagi, esseri che quando mandano a segno i loro attacchi rischiano di distruggere le armi dei personaggi colpiti. A questi insetti è stato addirittura dedicato un paragrafo, assolutamente OBBLIGATORIO da leggere, che spiega al DM come usarli, poichè, testuali parole: “Per un PG, la prospettiva di perdere il suo prezioso equipaggiamento è più spaventosa della minaccia di scendere a 0 punti ferita. A causa di ciò, affrontare alcuni rugginofagi può essere per i giocatori un’esperienza più terrificante del combattere un furibondo drago rosso”. Decisamente corretto, per quanto rimanga assolutamente divertente da leggere.

Tra i mostri proposti troviamo inoltre nuove tipologie di mostri già visti nel primo Manuale dei Mostri. Ci sono infatti, da esempio, diverse pagine di nuovi umani, una carrellata interminabile di demoni, alcuni nuovi drachi, e oltre una dozzina di pagine dedicate ad una nuova tipologia di draghi, i draghi metallici, per intenderci la stirpe di Bahamut (i draghi cromatici erano invece stati presentati nel precedente volume).

Lo stile un po’ più esotico dei mostri, come dicevo, si rispecchia anche nelle immagini, che sono in generale più interessanti da vedere rispetto a quelle del primo manuale, oltre che di una qualità abbastanza più elevata. Questi due fattori, esoticità e maggiore qualità delle immagini, vanno a risolvere quel difetto grafico che avevo invece individuato nel Manuale dei Mostri 1.

Nelle ultime pagine troviamo per primo il glossario, che dà le definizioni alle parole particolari eventualmente individuate nelle descrizioni dei mostri, come ad esempio Camminare nelle paludi, che si traduce nel fatto che un mostro con questa qualità ignora il terreno difficile derivante da terreno paludoso. Subito dopo, ci sono i tratti razziali, che come per il precedente volume descrivono i tratti razziali di tre particolari mostri (Bullywug, Duergar e Kenku), per i giocatori che volessero fare un PG appartenente a una di quelle razze. Per ultimo, c’è l’indice dei mostri per livello, che suddivide i mostri per livello e ruolo, rendendone molto più rapida la ricerca nei momenti in cui si stia costruendo un incontro.

Il Manuale dei Mostri 2 è in sostanza un manuale dalle caratteristiche molto simili al precedente volume della serie, per ovvie ragioni, ma che per semplice gusto personale, legato ad un sapore più esotico dei mostri presentati, e ad una maggiore qualità delle immagini, preferisco al primo Manuale dei Mostri. Di fatto questo manuale è stato presentato in modo tale da potere essere usato per organizzare scontri e campagne anche senza il primo volume: ciononostante, il prendere questo non esclude l’acquisto di quell’altro, poichè solo nel primo Manuale dei Mostri troviamo mostri più “classici” e semplici da introdurre nelle proprie avventure, e solo incrociando i contenuti dei due manuali avremo una possibilità di scelta veramente elevata per la costruzione degli incontri. Fortemente consigliato, dunque, per quanto non obbligatorio.

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