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Un paio di settimane fa ho parlato di romanzi ispirati ai videogiochi; oggi invece parlerò del caso contrario: un libro che ha ispirato un videogioco, il quale è diventato ben più famoso della fonte; sto ovviamente parlando del pluri-premiato The Witcher, opera ispirata ai romanzi di Andrzei Sapkowski, autore polacco che si sta facendo strada a livello internazionale nel panorama della letteratura fantastica.

In italia per ora sono arrivati solo due volumi: Il guardiano degli innocenti e La spada del destino

  • Rilegato: 370 pagine
  • Editore: Nord (13 maggio 2010)
  • Collana: Narrativa Nord

 

 

 

 

 

 

  • Rilegato: 438 pagine
  • Editore: Nord (1 dicembre 2010)
  • Collana: Narrativa Nord

 

 

 

 

 

 

L’ambientazione: Quello che Sapkowski ci presenta è un mondo tutto da scoprire, una landa medievaleggiante dove gli esseri umani, grazie alla “civiltà”, stanno avendo la meglio sia sui mostri, che sulle altre razze quali elfi, nani e mezzuomini. In questi luoghi si possono trovare gli Strighi, individui mutati per un unico scopo: uccidere i mostri. Assoldati come mercenari dai regnati e dai borgomastri, vengono comunque guardati con sospetto per le loro diversità, trasformando molti di essi in eterni vagabondi o peggio, disadattati.

La struttura: Entrambi i volumi sono un insieme di racconti che pian piano ci raccontano le vicende del protagonista, cominciando da dei flashback sul suo passato (primo volume) per poi continuare con le sue avventure, sia avventurose che sentimentali.

Personaggi: Posso solo dire che adoro il modo in cui l’autore caratterizza i personaggi, a partire dal protagonista,  che si dichiara un mutante incapace di sentire i sentimenti, ma che in realtà è molto più “umano” di molti abitanti delle cosiddette terre civili, passando per gli eterni compagni e rivali, tra cui troviamo Ranuncolo, trovatore donnaiolo dalla bocca troppo svelta, e Yennefer, maga potente che adora giocare coi sentiumenti dello strigo.

Particolarità dei racconti: Molti dei racconti sono liberamente ispirati dalle favole più conosciute, stravolte in una chiave oscura e poste in modo che il lettore spesso e volentieri rifletta su varie tematiche sociali, come il razzismo e via dicendo.

Consiglio questa saga sia ai fan del videogioco che a tutti gli appassionati di letteratura fantasy, in particolar modo a chi ha apprezzato Solomon Kane (ho trovato alcune similitudini tra i due protagonisti); se voleste discutere di queste opere come sempre potete liberamente contattarmi o aprire una discussione sul forum.

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