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“Allora Romolo, cintosi i fianchi di una pelle di lupa, riunirà la propria gente e alzerà le mura sacre a Marte; chiamerà gli abitanti romani, dal suo nome. Al loro dominio non pongo limiti di spazio né di tempo: ho promesso un impero senza fine.” – Virgilio, Eneide

Mentre le urla degli spettatori riecheggiano nell’anfiteatro Flavio, le lame dei gladiatori risuonano e stridono le une contro le altre, intanto fra i boschi più fitti strani riti per divinità sconosciute risvegliano oscuri spiriti turbando la quiete delle driadi, qui si muovono i Custodes della Corte Arcana ed è per questi oscure magie che l’Impero eterno rischia di cadere. Credo che tutti abbiano almeno una volta sognato di vivere nell’antica Roma, essere per una volta un generale romano come Massimo Decimo Meridio nel Gladiatore oppure Spartaco protagonista dell’omonima serie televisiva, il gioco di cui parleremo in questa occasione vi darà tale opportunità. La ludoteca dei sogni, infatti, apre le porte a Lex Arcana, gioco nostrano sia per ambientazione che per autori, in cui potrete interpretare uno dei Custodes, ovvero i membri della Cohors Auxiliaria Arcana, prevosti alla scoperta e al controllo di ogni manifestazione magica sconosciuta al sapiente Impero Romano. Il gioco di Lex Arcana è uno dei primi GDR, se non il primo, di autori italiani che è stato edito per la grande distribuzione, scritto da Leo Colovini, Dario de Toffoli, Marco Maggi e Francesco Nepitello, gli ultimi due hanno anche collaborato con la rivista Kaos, viene edito dalla Dal Negro nel 1993 proprio nel pieno del successo dell’edizione italiana di D&D edita da Editrice Giochi e di fatti il formato in cui viene presentato è quello della scatola con un set di dadi e vari manuali divisi in base al ruolo che si ha nella partita, Libro del Giocatore o Libro del Demiurgo, l’omologo del Master di D&D, oppure al contenuto, Ambientazione e Avventure. Successivamente il gioco passa nelle mani della Nexus che fa uscire alcune espansioni e poi viene definitivamente chiuso. Prima di continuare nella recensione vorrei fare una doverosa premessa, questo gioco è già stato trattato in un articolo di Nadir che invito tutti a leggere cliccando qui, le premesse dei due articoli sono diverse ma su una cosa vorrei porre l’accento, questo gioco è nato ed è stato prodotto in un periodo in cui il gioco di ruolo di genesi nostrana era quanto meno un’utopia, per cui ha il merito di aver mostrato come GdR italiani possano dare prova di avere ottimi regolamenti e solide ambientazioni, aspetti in cui Lex Arcana non manca, e mi piace pensare che abbia dato il coraggio per perseguire i propri sogni a tutti i numerosi autori odierni di giochi che adesso “affollano” il mondo ludico italiano.

AMBIENTAZIONE

L’ambientazione di Lex Arcana prende le mosse dalla storia reale dell’Impero Romano con alcune modifiche per introdurre l’aspetto fantastico del mondo di gioco, trasformando così l’impero storico in quello mitico, fatto di magia e creature magiche come chimere e pegasi. L’Impero Romano mitico vede come suo fondatore Romolo che, capendo l’importanza degli dei e degli auspici per la vita dell’uomo, istituisce un collegio di saggi prevosti allo studio dell’arte aruspicina e diviene così il primo re-augure. Istituisce inoltre la Pax Deorum che sancisce il patto tra gli dei e Roma. Grazie alla magia degli auguri l’impero crebbe prospero fino ad Adriano il Grande che sancì l’arresto dell’espansione dell’impero e il rafforzamento delle difese, grazie a questo l’Impero Romano dominò fino al 1229 Ab Urbe Condita (476 d. c. ) anno in cui l’Imperatore Teodomiro parlò per la prima volta di un’oscura minaccia che incombeva su Roma e per tale motivo promulgò la Lex Arcana con al quale venne creata la cosiddetta Cohors Auxiliaria Arcana, formata da soldati e sapienti, con l’incarico di investigare su qualsiasi avvenimento sovrannaturale sconosciuto. I giocatori interpretano uno dei Custodes, i membri della Cohors, specializzato in uno dei settori necessari per il corretto svolgimento della missione quindi troviamo esploratori, guerrieri, sapienti, diplomatici, auguri, e via discorrendo.

SISTEMA

Il sistema si divide in due parti, Base e Avanzato. Nel sistema base ognuna delle sei caratteristiche, chiamate Virtutes, ovvero Vigor, Coordinatio, Ingenium, Auctoritas, Ratio, Sensibilitas, e ognuno dei sei ambiti di addestramento, le Peritiae, ovvero De Bello, De Natura, De Societate, De Magia, De Scientia, De Corpore, hanno un livello che rappresenta il dado da tirare per riuscire in una determinata azione, ad esempio per sollevare un masso serve una prova di Vigor in cui il PG ha un livello di 8 per cui tirerà un D8 se avesse avuto un livello di 12 avrebbe tirato il D12, questo tiro si deve confrontare con una difficoltà stabilita dal Demiurgo. Nel sistema Avanzato viene introdotto il concetto di Punto Dado, ossia il livello di una caratteristica non è più semplicemente il dado da tirare ma la somma dei dadi che un PG può tirare, ricordando sempre che la massima combinazione di dadi che si possono tirare è tre, ad esempio un Punto Dado pari a 12 può essere ottenuto con D4+D4+D4 oppure D8+D4 o in fine D12, in questo modo si può “manipolare” la possibilità di riuscita aumentando la media virtuale del tiro diminuendo però la possibilità di un critico, chiamato tiro del Fato, realizzato ottenendo il massimo con tutti i dadi tirati. Oltre al PD viene introdotta la creazione del personaggio che prevede la spartizione di punti nelle varie caratteristiche in base alla regione geografica di appartenenza, ad esempio un Italico avrà una Coordinatio, Agilità, pari a 24 PD mentre un cittadino di Roma, abituato alle comodità cittadine, solo 10 PD, dal tiro dei PD si otterranno le effettive caratteristiche del personaggio e dall’incrocio delle stesse deriveranno le varie Peritiae, ad esempio il De Bello, ovvero l’abilità di combattimento, dipende dal Vigor e dall’Auctoritas. Vengono introdotti poi i sistemi che gestiscono la magia, limitata a quella rituale e divinatoria, niente palle di fuoco per intenderci, e un sistema di combattimento più complesso che vede l’introduzione della difficoltà di utilizzo delle varie armi. Una nota merita il sistema di combattimento che si presenta rapido e letale, infatti si basa sul confronto dei tiri effettuati dai contendenti, chi ottiene il tiro maggiore colpisce e il margine di successo determina il numero di dadi da tirare per ferire l’altro, sono previsti poi i combattimenti multipli, veramente letali, e la sorpresa. Nel capitolo sulla magia sono descritti alcuni rituali, altri sono introdotti nei vari supplementi, e relative caratteristiche: difficoltà di lancio, durata del lancio e lo svolgimento comprensivo di eventuali oggetti necessari per officiare il rituale stesso.

ASPETTO GRAFICO

Il manuale è pieno di splendide immagini in bianco e nero realizzate con lo stile a matita, sono raffigurate tutte le armi e armature dell’epoca di gioco, vari personaggi e paesaggi, creature e tutti i personaggi prefatti, introducendo subito il lettore nell’atmosfera del gioco, anche il design, che utilizza cornici grecate o a foggia di foglie stilizzate di alloro per incorniciare trafiletti o alcune pagine del manuale, rende il tutto in stile con l’ambientazione mantenendo uno stile sobrio e classico che ben si s’addice all’ambientazione.

CONCLUSIONE

Lex Arcana ha tutto quello che un buon gioco deve avere: un sistema funzionale e non banale, un’ambientazione accattivante e ben studiata, insomma ha tutte le carte in regola per competere con molti dei giochi attualmente in commercio ed in più è italiano. Consiglio vivamente a chi ne ha la possibilità di procurarselo o quanto meno giocarci magari chiedendo al proprio “vecchio” Demiurgo di fiducia se nella sua soffitta c’è una vecchia scatola con dentro questo piccolo tesoro. Un vero peccato, per riprendere le parole di Nadir, che: “[…]”Lex Arcana un impero senza fine” è così crollato, non davanti alle orde barbariche dell’ignoranza o della mancanza di cultura ludica, questa volta, ma davanti alle più potenti armi del dio “Profitto” che rendono sconveniente il perdurare della sua esistenza.[…]”

AMBIENTAZIONE

Profondità
L’Impero Romano più di mille anni di storia, leggende e l’aggiunta del “Mito”

Voto  5/5

Innovazione
Idea innovativa quella di introdurre nella storia il mito e creare una nuova realtà, un ottimo compromesso per ottenere un gioco pseudo storico che possa appassionare anche i fan del Fantasy

Voto 4/5

SISTEMA

Realismo
Il sistema presenta delle meccaniche per il combattimento abbastanza verosimili, giustamente letali, che tengono conto delle ferite subite e della difficoltà di maneggiare armi, non sono però presenti regole su fattori ambientali o altri aspetti esterni, inoltre, per chi non ama la semplificazione, la riduzione di numerose abilità in un unica Peritia può risultare troppo semplicistico.

Voto 3/5

Giocabilità
Veloce e agevole, essendo il numero di dadi sempre limitato, la lettura del risultato è sempre agevole. La semplificazione delle abilità rende il gioco più scorrevole ed immediato senza essere tuttavia esageratamente semplicistico.

Voto  4/5

ASPETTO GRAFICO

Qualità
Immagini molto belle e in stile con l’ambientazione.

Voto  4/5

Design
Semplice e “Classico” si lega bene alle immagini e all’atmosfera dell’ambientazione.

Voto  4/5

A proposito dell'autore

Giocatore e soprattutto Master con un'esperienza ormai ventennale. E' anche Narratore di Giochi di ruolo dal Vivo con ambientazione Vampire Masquerade e Requiem da ormai dieci anni con una breve parentesi di tre anni come Narratore di Larp Fantasy.

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