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Dopo una veloce panoramica siete pronti a scoprire qualcosa di più sulla città di Fortville – Michigan (US), il setting pensato per Super Adventures ma compatibile con tutti giochi di ruolo di super eroi?

La grande crisi

La crisi economica degli anni ’70 portò Fortville sull’orlo dall’abisso, numerose industrie chiusero i battenti nel giro di pochi mesi, migliaia furono i posti di lavoro persi, il tasso di povertà aumentò spaventosamente e molti ritennero più saggio emigrare in altre città. Più l’economia locale collassava più la disperazione aumentava tra coloro che per necessità o testardaggine decisero di rimanere. Il degrado dei quartieri più popolari, abitati principalmente  da chi lavorava – o aveva lavorato – in fabbrica, aumentò assieme alla criminalità e la corruzione. L’abuso di alcool e di droghe costituì terribile flagello che distrusse la vita di intere famiglie. Fortville sembrava spacciata.

Il guanto della sfida

Mike Pondsmith non poteva stare a guardare. Era cresciuto nel quartiere di West Tangerine in una famiglia di piccoli commercianti, all’età di quattordici anni aveva iniziato la gavetta come operaio nell’industria automobilistica con incarichi umili. Di giorno si spaccava la schiena, di sera studiava per ottenere quel titolo di studio che poi gli avrebbe fruttato promozione e una carriera di tutto rispetto all’interno della Windyne Inc. Dopo una ventina d’anni all’insegna del sacrificio sperava di essersi realizzato, poi tutto andò a rotoli. Le commesse non arrivavano più la Windyne Inc. accumulava debiti su debiti e licenziava operai ogni giorno, all’inizio si credeva alla favola di un assestamento, poi fu chiaro che qualcosa nel sistema si era rotto definitivamente.

Mike fu uno degli ultimi a dire addio allo stabilimento sul fiume Wayne. Le giornate ormai vuote delle settimane successive al suo licenziamento gli fecero realizzare pienamente che la crisi non riguardava solo lui e il suo mondo, lo stesso quartiere in cui era cresciuto era come trasformato. La sera gente di malaffare si impadroniva delle strade, i viali decorati con gli alberi di mandarino – un tempo vanto cittadino – erano sudici e trascurati. Come aveva potuto non accorgersi di quello che stava succedendo? Come poteva fare qualcosa? Organizzò un comitato di quartiere ma quando sconosciuti appiccarono fuoco alla sede del gruppo di volontari fu chiaro che la strada da percorrere era un’altra.

Nacque così The Gauntlet, un gruppo di vigilanti mascherati che di notte pattugliava le strade di West Tangerine adoperandosi per contrastare il malaffare. Qualcuno li chiamava eroi, altri temevano che il loro operato avrebbe causato una escalation di violenza, altri ancora li consideravano criminali peggiori di quelli che sostenevano di combattere. I loro metodi erano grezzi, all’inizio si limitavano a spaventare furfanti di poca importanza, ma mano a mano che il tempo passava la posta si faceva sempre più alta. Il gruppo originale contava poco più di una dozzina di membri, ma col tempo rimasero solo i più motivati.

L’era del guanto della sfida si concluse tragicamente con il massacro di Caesar’s Square dove la gang dei fratelli Salvini tese loro un agguato, sei degli otto vigilanti caddero subito sotto il fuoco dei mitragliatori degli sgherri di Pietro e Jhonny Salvini. Mike Pondsmith e Susan Meyers morirono qualche giorno dopo in ospedale per le ferite subite da un brutale pestaggio, in qualità di leader del The Gauntlet la loro fine doveva trasmettere un messaggio forte e chiaro alla cittadinanza.

Steel Fingers

The Gauntlet operò per poco più di un anno ma ispirò altri ad assumere il ruolo vigilante in tutta la città. Hunter, Webslinger, Lady Red, Cloak & Dagger erano solo alcuni dei nomi che apparivano sui quotidiani locali… dietro a costumi appariscenti e titoli altisonanti vi erano sprovveduti, cacciatori di gloria e altri che credevano davvero di fare la differenza. L’unica cosa che davvero accomunava questi personaggi era la propensione a ricorrere a maniere spicce e metodi violenti, spesso a limiti della legge. Giornali e TV affibbiarono loro il nomignolo di Steel fingers, “duri come l’acciaio ma mai uniti a pugno”. Alcuni di essi collaboravano in modo ufficioso con le forze dell’ordine ma nella maggior parte dei casi non godevano di grande credito nei confronti di legge e cittadinanza. Gli unici ad essere ancora oggi ricordati con un certo rispetto sono Lady Red (al secolo Amanda Worthington), Hunter (Douglas Mainfield – deceduto nel 1991 nel disastro della Triton Inc.) e Silverlash (Francois Delumiere). A tutt’oggi oggi è ancora avvolta nel mistero la figura di Rust, a detta dei pochi testimoni oculari del tempo, una sorta di Frankenstein di metallo arrugginito che appariva improvvisamente per aiutare o soccorrere i bisognosi.

La percezione degli eroi mascherati cambiò radicalmente il 6 aprile 1989, quando fece la sua prima apparizione pubblica colei che avrebbe ridefinito la lotta contro il crimine a Fortville, Athena.

Il mito incarnato

Ancora oggi nessuno sa se si trattasse di una vera dea incarnata o “solo” di una delle prime, autentiche, Super del Nord America. Ma l’entrata in scena di Athena ha cambiato le carte in tavola. Non si trattava di qualche cittadino infuriato che operava nell’ombra o che cercava facile notorietà. Qui si parlava di una donna in grado di piegare a mani nude un lampione attorno a un malvivente e in possesso di una presenza spirituale e ispiratrice quasi palpabile. In breve Athena sembrò incarnare le qualità che la città sembrava aver perso: indomito coraggio, resilienza e intraprendenza. Non solo, sembrava che chiunque camminasse nella sua ombra ne uscisse più forte e motivato. Sotto la guida di Athena negli anni si riunì un gruppo di eroi ed eroine di tutto rispetto sotto il nome di Hoplites. Oltre alla stessa Athena i membri di maggior spicco del gruppo erano: Lady Red II, Firestarter, Spellslinger e Rubik.

Per molti anni Athena e gli Hoplites difesero Fortville dalle minacce più stravaganti e pericolose mettendo la cittadinanza e il mondo davanti all’evidenza dell’esistenza di mondi sconosciuti, forze paranormali e altre folli realtà.

Due mondi allo specchio

I cittadini adoravano gli Hoplites, le forze dell’ordine consideravano il team di Super come alleati preziosi, i media li coccolavano. Ma fuori da questo empireo era chiaro che per quanto la città potesse essere protetta da minacce esterne, il male che la corrodeva dall’interno era ancora lì. E per questo gli Steel Fingers più motivati continuavano ad operare nell’ombra, fuori dai talk show, lontani dalle copertine dei rotocalchi, giù tra i vicoli più sudici o in agguato sui tetti. Talvolta queste due realtà venivano in contatto ma raramente metodi e visioni coincidevano e il conflitto era sempre nell’aria.

Purtroppo la storia di Fortville e dei suoi eroi è spesso tragica, il 4 di dicembre 1991 la sede principale della Triton Inc. situata a Georgia (ora Neo Geo) esplose senza preavviso. In situazioni normali l’entità dell’incidente avrebbe avuto un impatto sostenibile ma, all’insaputa di tutti, proprio in quei momenti gli Hoplites affrontavano l’armata di Kursak in un complesso di grotte parzialmente situate sotto la città. L’esplosione alla Triton Inc. attivò in anticipo alcune cariche esplosive che il sovrano del profondo aveva piazzato nelle viscere di Fortville con l’intento di ricattare la cittadinanza. L’imprevedibile e disastroso effetto domino fece letteralmente crollare su se stessa una intera porzione di città. Da quel giorno di Athena e degli Hoplites nessuno seppe più nulla.

Le settimane passavano e le speranze di veder nuovamente torreggiare Sliver tra lo skyline della città, scorgere la silhouette della detective in rosso impegnata in un inseguimento tra i tetti o udire le parole di conforto e speranza della dea incarnata si spensero. Un anno dopo, alla cerimonia pubblica di commemorazione per i caduti della tragedia, il conto delle vittime accertate era di 1234. Inspiegabilmente tredici di loro erano Super.

Cavalieri al neon

Negli ultimi anni Fortville sta vivendo una sorta di Rinascimento moderno, la città è un cantiere aperto che inscena la visione dell’avveniristico futuro prossimo immaginato dal sindaco Whedon, ma questa ventata di opportunità comporta nuovi problemi. Il vuoto lasciato da Athena e gli Hoplites dopo la tragedia del ’91 è stato in parte colmato da una nuova generazione di Super a cui ci si riferisce collettivamente come Neon Knights.

Kali, Max Miranda, Kusari StarF.I.S.T. sono alcuni dei nomi che imperversano su portali di informazione, impazzano sui social network e infiammano di Twitz! i dibattiti on line. Sono personalità dal profilo pubblico esasperato, spesso sponsor delle aziende che stanno investendo ingenti capitali nella rinascita di Fortville. Tutti loro hanno un carattere che riflette appieno lo zeitgeist contemporaneo.

Neon Knights in origine era il titolo di un articolo firmato da Nathan Deville famoso columnist del Fortville Weekly una delle più lette testate giornalistiche della città. I contenuti dell’articolo vennero poi ripresi ed espansi nel saggio Neon Knights: point zero, un vero e proprio “Who’s Who” dei Super che hanno operato a Fortville dagli anni ’80 ad oggi. Nel suo libro Deville delinea i profili psicologici e il modus operandi dei Super della città ricavati da un frammentario puzzle di testimonianze, interviste e segnalazioni raccolte negli anni e aggiornate a ogni edizione del volume. Questo lavoro di analisi non è esente da critiche sia da parte di alcuni Super ritratti in modo poco lusinghiero sia per la scarsa affidabilità e la dubbia verificabilità di alcune fonti interpellate, ma nonostante le tante polemiche il volume è un bestseller giunto alla decima ristampa.

Generazioni a confronto

Steel Fingers e Neon Knights rappresentano le due anime di Fortville e polarizzano le attenzioni della cittadinanza, le generazioni più vecchie che hanno vissuto la crisi in genere parteggiano o sostengono gli Steel Fingers, mentre i più giovani sedotti dalla promessa di un futuro radioso, dove il successo è a portata di mano, considerano i Neon Knights come modelli di vita.

Prossimamente

Il prossimo articolo ci porterà per le strade della città, alla scoperta di altri retroscena.

Athena. Incarnazione di una dea o "semplice" Super?

Athena. Incarnazione di una dea o “semplice” Super?

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A proposito dell'autore

Game Designer (by night). Al suo attivo ha GdR che spiegano come fare i supereroi, come viaggiare tra le realtà alternative alla nostra, come fronteggiare Freak e sopravvivere ai fluorescenti anni '80...

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