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Tales From the Floating Vagabond



Autore: Nick Atlas e Lee Garvin
Lingua: inglese
Link: http://www.jpknet.com/svg/

…e l’ottavo giorno Dio disse: “Ho bisogno di bermi qualcosa.”
No, non avete letto male! È proprio questa la frase che apre il primo capitolo di questo meraviglioso gioco di ruolo! Devo dire che è difficile recensire un gioco di questo tipo, non vorrei rischiare di diventare ripetitivo in decine di complimenti ma la verità è che leggendo questo manuale mi sono fatto un sacco di risate! Comincerò con l’illustrare l’ambientazione:
come può suggerire la prima frase che ho citato dal manuale, per capire in che tipo di mondo stiamo per imbatterci dobbiamo fare un passettino indietro nella storia fino ad arrivare al momento della creazione… all’inizio dei tempi le Forze e le Leggi si accingevano a creare il multiverso. Come ogni lavoro che si rispetti però molti pezzi finirono con l’avanzare, con il diventare semplici rifiuti da eliminare in un modo o nell’altro… le Leggi e le Forze decisero di abbandonare tutto questo materiale di scarto nel corridoio dimensionale che utilizzavano per passare tra una dimensione e l’altra. Con il tempo questi scarti presero a fermentare e così diedero origine alla vita. Le Forze e le Leggi si resero conto di tutto quel caos ma dissero “al diavolo! Chissenefrega!” e andarono a sbronzarsi! Con il trascorrere delle ere intanto quella vita si sviluppava e divenne senziente; le necessità vitali di queste forme di vita senzienti erano quattro fondamentalmente: “cibo, rifugio, stimolo intellettuale e luoghi poco illuminati in cui radunarsi a ingerire sostanze che la mamma ci ha detto di non toccare.” Hawk Luger, per gli amici “Sputo”, un abitante di quel corridoio, decise di trasformare l’ultimo dei bisogni dell’uomo appena elencati in un lavoro e fu così che costruì un bar, il Vagabondo Galleggiante, su un asteroide.
Purtroppo gli affari non potevano andare bene! La concorrenza di Salomone Capoccia e le sue Notti della Maglietta Bagnata non lasciavano al povero Sputo alcun cliente… non rimaneva altro da fare che intrappolare più persone possibile usando un Generatore di Portali Casuali Walker realizzato dalla WARP (Walker Aggeggi Realmente Prodigiosi  ) !
La porta girevole del bar di Sputo, con il Generatore in funzione, divenne quindi un portale in grado di intercettare qualsiasi altro bar del multiverso e teletrasportare gli sfortunati clienti fino al Vagabondo Galleggiante! Da ogni dimensione, da ogni tempo e da ogni spazio giunsero clienti a riempire il locale di Sputo che spesso in preda allo stupore si consolavano tracannando decine di drink… gli affari di Sputo cominciarono ad andare veramente bene!

Non chiedetemi come possa una mente sana partorire una idea di questo genere… evidentemente non si tratta di una mente sana direte voi, e probabilmente avete ragione!

Il gioco comincia proprio lì, davanti la porta del Vagabondo Galleggiante, dove il vostro personaggio (un moschettiere, un peluche a forma di gatto ignifugo, un ninja, un droide scassato che stava per apprestarsi a bere un bicchiere con Han Solo, un cagnone detective, una muffa, un rinoceronte in giacca e cravatta o più semplicemente anche tu potresti essere un barista, un collega di Sputo iscritto come lui al sindacato del B.A.N.C.O.N.E. : Baristi Associati Nel Compito di Offrire Nettare Etilico) si ritrova misteriosamente. Da questo momento in poi meno neuroni avete e meglio riuscirete a cogliere l’atmosfera del gioco!

Il manuale è di ottanta pagine, impaginato e illustrato veramente molto bene e diviso in dieci capitoli. Ogni argomento ci verrà illustrato da uno degli strani esseri che popolano questo mondo, partendo da Arithon Kinkade, l’Indiana Jones più sfigato del pianeta fino ad incontrare addirittura il mitico Sputo! Bisogna dire che è scritto veramente bene, sembra di leggere un fumetto demenziale e la lettura va avanti in maniera veloce e divertente.

Se tutto questo non fosse sufficiente, una ulteriore prova dello stile di gioco potrebbe esserci sicuramente fornita dal regolamento: avere un personaggio con Forza, Agilità, Mira, Testa e Buon Senso alti non ha senso se non si ha un ottimo punteggio in Culo e in Comesonofigo! Bisogna tenere in considerazione comunque che è possibile che il nostro personaggio possa rimetterci le penne e quindi bisogna stare attenti ai Punti Ops, necessari a rappresentare situazioni tipo: “Oops! Mi hanno sparato!” “Oops! Sono caduto in un pozzo!” “Oops! Riesco a vedere il mio fondoschiena!”

Molto spazio è stato lasciato anche alla caratterizzazione del personaggio che nella seconda fase permette di scegliere pregi, difetti, abilità e trucchi… non è sempre detto infatti che abilità come Manovrare Proiettili Primitivi Veramente Enormi si addica a qualsiasi tipo di personaggio, anzi… in alcuni casi potrebbe essere molto meglio avere un punteggio alto in Sbronzarsi, Pasticciare con Sostanze Pericolose o in Rutto Fotonico.

Tutto ciò che è stato detto finora permette la creazione di personaggi decisamente curiosi, eppure tutte le abilità e le caratteristiche descritte sono alla portata di qualsiasi alter ego noi decidessimo di creare, quello che invece contraddistingue e rende veramente unici i nostri personaggi sono quelli che vengono chiamati Trucchi! Tutto quello che mi viene da dire è che sono veramente geniali: l’Effetto Sindacato ad esempio fa si che il personaggio faccia parte di un gruppo che potrà intervenire in suo aiuto in qualsiasi momento… potrebbe essere iscritto ai GROSSI ( Guardie Recidive nell’Ostentare Spesso Stupidità e Ignoranza), alla FIGA ( Federazione Inter Globale Atleti) o anche ai CATTIVI ( Cretini Atrofizzati Talmente Tanto da Inscenare Vilmente Iniquità); l’Effetto Impermeabile permette di avere in tasca un martello pneumatico e l’Effetto Ci Vorrebbe un Miracolo potrebbe ( previo test sull’abilità Culo ) fare in modo che si avverasse un pensiero, anche del tutto fuori luogo ( un’orda di barboncini o una scala lunga 250 metri ) possa avverarsi salvando la pelle al nostro amato personaggio.

I capitoli successivi sono descrittivi dell’equipaggiamento, della storia e della geografia dell’universo di gioco; è presente una sezione per il barista ( il master in questo gioco si chiama così) con mille trucchetti utili per far divertire i giocatori, esplicativa del sistema e delle meccaniche di gioco (semplicissime) ed una sezione destinata ai PnG divisi tra “buoni”, “cattivi” e “generici” (NdR: attenti alle ragazze in bikini armate di mitra!).

L’ultimo capitolo è invece una bella avventura utile per la prima sessione di gioco, seguita da un esempio di gioco, una “postfazione” e la scheda del personaggio…

Che dirvi… se avete voglia di passare un po’ di tempo in maniera ironica e demenziale questo gioco è veramente uno spettacolo: delirio allo stato puro! Personalmente credo che sia molto meglio di Toon, più versatile, più “adulto” e molto più cervellotico. La prefazione scritta dall’autore fa capire da che tipo di stato mentale è stato partorito un gioco di questo genere e decisamente l’atmosfera che aveva in mente è stata centrata in pieno…

 

Voto: 8/10 (sempre che non abbiate voglia di impersonare eroi malinconici con il vento tra i capelli!!!)

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