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 Storie di immaginaria realtà la piaga del ballo 1

I Fatti

Siamo nel luglio del 1518, ci troviamo a Strasburgo e una signora di mezza età nota semplicemente come Frau Troffea inizia, di colpo, a ballare. Senza musica e senza accompagnamento muove dei goffi passi di danza per la piazza del mercato, solo per essere seguita da altre due persone nel suo ballo sfrenato. A queste due persone se ne aggiungono altre quattro e così via. In pochi minuti decine di abitanti ballano, senza che vi sia un motivo apparente, come dei forsennati. Nessuno di loro riesce a fermarsi e, se costretto, ricomincia immediatamente a muoversi al ritmo di una musica che solo lui può sentire appena termina la costrizione.

Le autorità locali,quelle non impegnate a ballare, contattano i fisiologi e gli ecclesiastici.
Il responso del clero è rapido e preciso: Il ballo è una maledizione di origine non demoniaca, è la maledizione lanciata da un Santo. Ci sono stati altri casi simili, come quello accaduto ad Acquisgrana nel 1347, e sono stati risolti con dei pellegrinaggi nei più vicini luoghi sacri costruiti in onore di San Vito o di San Giovanni Battista che hanno graziato i poveri sventurati.

Il giorno successivo l’epidemia peggiora e le persone sono ancora coinvolte da questa folle danza che ormai sembra più disperata che euforica. Un anziano artigiano di mezza età viene stroncato da un infarto e a nulla serve l’intervento della gendarmeria o una messa a Suffragio indetta per l’occasione.

I fisiologi a questo punto escludono l’origine divina di questa Piaga e dopo poco escludono persino una possibile origine astrologica. Viene decretato che l’epidemia è colpa di un cattivo bilanciamento degli umori nel corpo, per la precisione di un Eccesso di Passione – cioè di troppo sangue caldo all’interno dell’organismo. L’unica cura possibile, vista l’impossibilità di applicare salassi alle vittime della Piaga, era quella di farli danzare finché il sangue non “sbollisse”.

Le autorità costruiscono un palco di fronte al municipio e invitano dei musici per suonare, sperando che dopo poco la situazione migliori. Purtroppo per loro, malgrado i migliori sforzi, durante il secondo giorno si contano ormai quasi quattrocento danzatori e più di una ventina di persone risultano gravemente affaticate o addirittura morte per lo sforzo. Il terzo e il quarto giorno sono uguali ai precedenti, mentre i danzatori collassano uno dopo l’altro solo per riprendere a danzare appena possono. Poi, al tramonto del quarto giorno o, a seconda delle fonti, all’alba del quinto giorno, tutto cessa così come e cominciato.

I danzatori rimasti vengono soccorsi, il palco viene smontato e questa strana epidemia passa dalla storia alla leggenda, divenendo nota come “The Dancing Plague” o la “Danza della Morte”

Possibili Spiegazioni

Alcuni studiosi, come Eugene Backman, hanno cercato di fornire una spiegazione scientifica al fenomeno. Secondo Backman un determinato tipo di farina che cresce nella zona di Strasburgo, se usato per fare del pane e non adeguatamente trattato, potrebbe portare a violente convulsioni e movimenti del corpo simili all’epilessia. La sua spiegazione è debole, considerando che ogni resoconto dei fatti ci parla di una vera e propria danza e non di convulsioni.

Secondo il sociologo Robert Bartholomew i danzatori erano quasi tutti persone in odore di eresia, come molti abitanti della Germania dell’epoca, scossa dallo scisma luterano, che danzavano estatici in riti a metà tra l’eretico e il pagano e che per questo motivo non volevano fermarsi. Anche questa sua spiegazione è molto debole confrontata con i resoconti dei fatti, che parlavano di espressioni di angoscia e terrore negli sguardi e nelle parole dei danzatori.

La tesi al momento più affidabile, formulata dal sociologo John Waller, è quella dell’isteria di massa. La popolazione di Strasburgo stava vivendo anni molto difficili. Due raccolti erano andati molto male, costringendo le persone a tempi di magra e povertà; una malattia nota come “Il male inglese” si stava spargendo nelle campagne e portava sempre più persone ad una morta lenta e terribile e il clero annunciava un’imminente fine dei tempi. Questa serie di fattori, concatenati uno con l’altro, hanno portato secondo Waller la popolazione del borgo ad un lento e inesorabile logoramento che è poi esploso nel gesto di ribellione della danza, un gesto che serviva ad esorcizzare le loro ansie e le loro frustrazioni, portando però ad una completa distruzione fisica.

Il caso della “Dancing Plague” non è unico, ve ne furono di simili sia ad Acquigrana nel 1347, sia nelle Fiandre nel 1564 e per tutto il resto del XVI e XVII secolo vari casi omologhi fecero di volta in volta la loro comparsa per tutta Europa.
Altri casi di isteria di massa simili nello schema anche se non nella forma si sono verificati fino a poche decine di anni fa in tutto il mondo. E’ il caso di un gruppo di suore del sud della Francia che iniziarono a miagolare e non smisero per giorni neanche dopo le torture subite da parte di un gruppo di ecclesiastici all’inizio del XIX secolo; o di un’epidemia di risate che paralizzò il sistema scolastico del Tanganica nell’anagraficamente molto vicino 1962, impedendo lo svolgimento delle lezioni per quasi tre mesi.

Ed ecco finalmente alcuni spunti che possiamo utilizzare partendo dalla Dancing Plague o dall’Isteria di Massa in generale.

Idea 1 – Fantasy Medievale

Non si può non accennare al fantasy medievale quando si parla di maledizioni che possono essere state inviate da Santi o Demoni. Questo spunto è adatto a qualsiasi gioco fantasy in cui esistano divinità o spiriti ben definiti, da D&D a Runequest, passando per Dungeon World e Crimsom Exodus per finire in Harnmaster.

Storie di immaginaria realtà la piaga del ballo 2

Il Pifferaio Magico

Immaginiamo un borgo medievale di piccole dimensioni in cui vivono poco meno di cinquecento persone. Uno di quei villaggi in cui le persone vivono una vita dura e difficile, che non fa sconti a nessuno. A capo di questa combriccola di persone un Borgomastro avido e con poco denaro, con la necessità di impiegare i servigi di un potente stregone per un compito indispensabile per la comunità: qualcosa come curare un’epidemia, ricostruire un ponte di pietra che era crollato per via di una tempesta, salvare gli abitanti di Hamelìn dai topi e così via.

Ora focalizziamoci sullo stregone, un praticante delle arti magiche non così potente, ma comunque abbastanza da aiutare il borgo. Un mercenario più che un salvatore, che spera di poter spremere fino all’ultimo grammo d’oro questa piccola comunità fornendo un servizio che nessun altro poteva dare.

Sforziamoci di immaginare il finale della transazione di affari tra questi due uomini: Il borgomastro che non vuole pagare da una parte, lo stregone che vuole più del dovuto dall’altra. Provate ad immedesimarvi nelle maledizioni che i due si lanciano, nelle minacce e negli spergiuri. Lo stregone indica con un dito il borgomastro e i suoi abitanti e li maledice. Un attimo dopo una donna urla, inizia a muoversi compulsivamente in quella che sembra la violenta danza di un burattino manovrato da un bambino, poco dopo seguita da altri abitanti del borgo.

Lo stregone sorride, il borgomastro digrigna i denti ed ordina ai suoi uomini di arrestarlo. Nel violento pestaggio che ne segue lo stregone viene condotto in catene nelle segrete ma i danzatori continuano ad aumentare.

Da una parte lo stregone, gravemente ferito, si rende conto che la maledizione gli è sfuggita di mano e che non può annullarla. Dall’altra parte il borgomastro, tormentato dai sensi di colpa per ciò che sta accadendo al suo villaggio, è disposto a tutto pur di salvare la sua gente ma non vuole ammettere di aver provocato lui questa situazione. In mezzo un borgo stremato, mentre le prime persone iniziano a morire di sfinimento e si alzano i pianti di chi danza e di chi è costretto a guardare.

Questo è il momento in cui arriverà il gruppo di personaggi. Obbligati ad aiutare il borgomastro, con promesse di grandi ricompense ancora una volta false o addirittura con l’uso della forza e della minaccia, dovranno fare di tutto per convincere lo stregone a togliere la maledizione.

Cosa accadrà a questo punto ?
Forse la maledizione è stata lanciata dallo stregone ma amplificata da qualcos’altro. Forse sul villaggio grava qualcosa di più antico e pericoloso. Oppure lo stregone pieno d’odio è riuscito a fare qualcosa normalmente al di là dei suoi poteri e ora incontrollabile. L’unica certezza è che più tempo passa, più persone moriranno. E molto probabilmente – quale che sia la soluzione – dovrà scorrere del sangue.

Idea 2 – Cyberpunk / Futuristico

Questa idea, molto più liberamente ispirata della prima, è adatta a qualunque gioco in cui è disponibile tecnologia molto moderna. Perfetto per Cyberpunk 2020 o Shadowrun, potrebbe andare bene anche per Over the Edge o persino un tirato per i capelli Call of Chuthulu

Storie di immaginaria realtà la piaga del ballo 3

Videodrome
In un mondo in cui le persone sono sempre più interconnesse tra loro e i Mass Media dominano la cultura e l’opinione pubblica facendo il bello e il cattivo tempo all’interno della mente e dell’anima delle persone i personaggi sono un gruppo di persone coinvolte dalla Blivion Ltd , una società esperta di comunicazione mediatica, in un grande esperimento sociale.

La Blivion Ltd ha comprato un centro commerciale abbandonato in aperta campagna e lo ha reso una vera e propria Arcologia: un sistema chiuso con più di duemila persone che dovranno convivere all’interno della stessa struttura senza poter uscire per un mese. Ogni giorno le cavie all’interno dell’Arcologia saranno bombardate continuamente da messaggi pubblicitari e da programmi televisivi mandati sulla tv a circuito chiuso dalla Blivion Ltd in quella che, ufficialmente, dovrebbe essere una semplice sperimentazione sul modo in cui le persone captano e si interessano agli spot pubblicitari che li circondano continuamente.

In realtà la Blivion Ltd sta portando avanti una serie di esperimenti intorno la possibilità di controllare le emozioni delle folle tramite messaggi subliminali. All’interno di ogni spot sono contenuti fotogrammi inquietanti e terribili che agiscono sull’inconscio delle cavie portandole lentamente a disagio e ansia che sfogherà nel giro di alcuni giorni in atti di violenza e isteria collettiva.

I personaggi non saranno però soggetti a queste influenze perché faranno parte del cosiddetto “gruppo di controllo” ; una frazione delle cavie a cui verranno trasmessi per la maggior parte programmi normali in modo che la Blivion Ltd possa vedere in che modo reagiscano persone non raggiunte dagli spot quando vengono in contatto con le altre cavie.

Cosa accadrà a questo punto ? Nel giro di pochi giorni più dell’80% delle cavie inizierà a mostrare comportamenti strani e isterici prima, violenti e anarchici dopo e totalmente distruttivi verso la metà dell’esperimento. Presto scorrerà del sangue e sarà vano ogni tentativo di contattare il mondo esterno per chiedere aiuto. La Blivion Ltd ha in programma una serie di messaggi subliminali, da mandare alla fine dell’esperimento ai sopravvissuti, che dovrebbero cancellare loro la memoria dell’ultimo mese e quindi non ha alcuna intenzione di permettere eventuali fughe prima che l’esperimento termini.

Da una parte migliaia di persone portate alla follia dalla televisione, dall’altra un gruppo di Contractor pagati per uccidere chiunque cerchi di fuggire, in una spirale di violenza sempre più stringente e terribile. Cosa faranno i personaggi ?

Storie di Immaginaria Realtà - The Dancing Plague e altri casi di Isteria di Massa
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A proposito dell'autore

Gattaro, master compulsivo con una passione per qualsiasi cosa possa vagamente avvicinarsi al gioco di ruolo, lettore bulimico che si riduce a leggere il retro delle confezioni di colgate se non ha nulla sotto mano, ciarliero e spesso fastidioso, terribilmente allergico agli idioti.

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