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Il ciclo consta di tre volumi, Lo sciacallo di Nar, Il Grande intrigo, I Santi della spada. Parliamo di un mondo fantasy differente dai soliti: non ci sono elfi o nani, e neppure magia. Ci sono uomini, soldati, re e ammiragli; un enorme continente diviso in due zone: l’Impero di Nar e la terra dei Triin. L’epopea si gioca tutta sui grandi disegni che stanno dietro alla costruzione, o alla distruzione, di un grande impero, capace di padroneggiare avanzate macchine belliche, se raffrontate alle semplici spade. La brutale umanità di questo mondo lo rende tanto affascinante e coinvolgente che divorerete i tre volumi. Anche i protagonisti sono di notevole spessore, e sembra non esistere un personaggio definibile come “il buono”; tutto si gioca sul punto di vista che il lettore sceglierà di tenere. Potete affezionarvi a Richius Vantran, lo Sciacallo di Nar, ma non aspettatevi da lui azioni eroiche: il suo animo combatte sempre su due fronti, di lealtà, di necessità di agire, di possibilità di essere fatto fesso. Un personaggio controverso dalla critica, il contro altare perfetto per il vero re degli intrighi, il Conte Biagio. Biagio: il suo nome e i suoi metodi poco ortodossi fanno tremare i più impavidi regnanti dell’impero. E’ il fedelissimo dell’imperatore, il difensore del Rinascimento Nero, e il predestinato alla successione. Il suo scopo è semplice: il potere. Come ottenerlo? Con ogni mezzo; i suoi loschi piani si dipanano su tutte le terre e per tempi lunghissimi, finché il momento non è opportuno per agire. Nelle sue mani sono tutte marionette. Ma per questo motivo bisogna etichettarlo come “cattivo”? Salvare un impero è forse un male così atroce? Attorno a queste due figure ruotano personaggi che non lasciano indifferenti, il cui carisma è indiscutibile e sicura fonte di ispirazione per i giocatori di ruolo. Due su tutti: l’ammiraglio Nicabar, fedele a Biagio, a capo della flotta nera con la sua ammiraglia l’Audace; Vorto, il signore dei lupi, implacabile difensore delle terre dei Triin. Non si può rimanere delusi leggendo le pagine di Marco.

Note sull’autore

John Marco è nato ed è cresciuto a Long Island, New York. Influenzato dalle opere di Tolkien, Michael Moorcock e Marion Zimmer Bradley, ha iniziato a comporre il ciclo Principi e tiranni esprimendo nella scrittura tutta la sua passione per l’epica e la storia militare. Negli ultimi dieci anni Marco ha lavorato nel settore aeronautico e nei computer, ma ora l’attività di scrittore è il suo primo interesse lavorativo. Dopo la saga Principi e Tiranni si è subito messo al lavoro su un nuovo progetto. Il primo frutto è The Eyes of God, il primo capitolo di una nuova saga, per ora disponibile solo in lingua inglese.

Commenti personali

Per me è difficile trovare difetti in questa trilogia. Forse, per i puristi dello stile, John Marco non è Dante Alighieri, ma in fondo quello che conta è lo spessore della storia, e su questo fronte c’è tantissima carne al fuoco. L’autore riesce a tenere alta la tensione, la suspence fino all’ultimo, quando i piani macchinosi si svelano in tutta la loro contorta ma infallibile logica, senza essere tirati per i capelli: tutto è calcolato e orchestrato alla perfezione. Per me il Conte Biagio è superbo, mentre Richius lo considero un mollaccione, un soldato senza spina dorsale. Una trilogia che va letta perché apre il fantasy ad orizzonti nuovi.

Voto: 9
Recensore: Karagounis

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