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Buonsempre a tutti.
Sono GarethDrake e sono un appassionato di giochi di ruolo, da tavolo e di miniature, oltre che noto divoratore di libri e fumetti (specialmente se fantasy); sono qui per proporvi una nuova avventura, stavolta non per un gioco di ruolo, ma per qualcosa di strettamente legato: la letteratura fantastica.
Comincia da oggi la rubrica Dalla Penna alla Spada, che ci accompegnerà ogni sabato nei misterosi mondi della narrativa fantascientifica, fantasy, horror, steampunk ecc.
Affronteremo diversi argomenti, dalle recensioni di novità, sia straniere che italiane, passando per gli approfondimenti su autori e saghe famose fino ad arrivare alle tanto agognate anteprime; l’argomento principale sarà però l’elemento che ha ispirato questa rubrica, ovvero “la letteratura fantastica e il gioco di ruolo”.
Ammettiamolo, chi di noi non ha mai preso spunto da un romanzo o un fumetto per un’avventura o anche solo per un personaggio (giocante o non) di un gioco di ruolo?
Quanti sono i casi di giochi ispirati a opere letterarie, o di romanzi ispirati a giochi di ruolo?
Dalla Penna alla Spada sarà lo spazio dove parlerò di questo rapporto simbiontico che ha da sempre scatenato la mia (e scommetto anche la vostra) immaginazione.

Al di là del piacere della curiosità, di tutte le emozioni che suscitano i racconti, le storie, le leggende, al di là del bisogno di distrarsi, di dimenticare, di procurarsi sensazioni piacevoli e terrificanti, lo scopo reale del viaggio meraviglioso è, come siamo già in grado di capire, l’esplorazione più completa della realtà universale

Pierre Mabille

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Iniziamo la rubrica proponendovi una recensione di un romanzo uscito di recente di cui vi abbiamo già parlato grazie ad una intervista ai suoi autori: Sopravvissuti

coverTitolo: Sopravvissuti
Autori: Matteo Cortini e Leonardo Moretti
Formato: 285 pagine
Prezzo: 14,50 euro
Editore: Asengard Edizioni

Apriamo questa rubrica di Letteratura Fantastica con un titolo appetibile anche per i giocatori di ruolo più accaniti: Sopravvissuti è un romanzo scritto da Matteo Cortini e Leonardo Moretti, gli stessi loschi individui che hanno creato uno dei giochi di ruolo italiani più popolari degli ultimi anni, Sine Requie.
Chi non ha ancora avuto l’occasione di confrontarsi con questo gioco non si faccia spaventare; fortunatamente i due autori sono stati in grado di sviluppare il racconto all’interno della ambientazione che gli appassionati sono arrivati a conoscere molto bene, ma in modo che anche un qualsiasi lettore possa farsi coinvolgere dalla trama senza perdersi nessun particolare.

L’ambientazione: Il 6 Giugno 1944, nel giorno che la storia avrebbe dovuto ricordare per lo sbarco in Normandia, avvenne il “Giorno del Giudizio”… i morti si rialzarono dalle tombe, facendo sprofondare il mondo intero nel più oscuro degli inferni. Tredici anni dopo l’umanità è sull’orlo del baratro: in Europa si sono persi definitivamente i contatti con America e Giappone, mentre la maggior parte delle città e dei governi sono stati spazzati via dalla fame dei morti. Solo tre dittature si sono imposte per mantenere in vita la “civiltà”: la Germania, che si è arrogata la vittoria del conflitto mondiale, riorganizzandosi nella dittatura del IV Reich; il Soviet, rintanato in titaniche ma claustrofobiche città stato, guidate e controllate dal freddo calcolatore Z.A.R ed infine il Sanctum Imperium, sorto dalle ceneri dell’Italia sotto la guida del Papa e dei rinati ordini Templari e della Santa Inquisizione. Tutto il resto non è che una sterminata landa di città fantasma, regno di terrore e disperazione per chi cerca di trovarvi un rifugio, conosciuto come le Terre Perdute…

La trama in breve: E’ proprio in queste terre che si muovono i quattro protagonisti, personaggi induriti da tredici anni di sopravvivenza a costo di terrore, ferite e della loro stessa umanità. Seguiremo il loro viaggio attraverso quella che un tempo era la Francia, da un rifugio all’altro, verso quello che potrebbe essere non solo un sogno ma un paradiso reale… oppure rivelarsi il peggiore degli incubi.

Personaggi: I protagonisti del romanzo sono quattro individui molto diversi tra di loro: dal commando inglese, indurito da una vita di esercito prima ancora del Giorno del Giudizio, alla ragazza il cui sogno è salvare tutti i libri per ricostruire un giorno la civiltà. I loro scopi possono anche essere differenti, ma quello che li tiene uniti è la voglia di sopravvivere, la paura di diventare uno di quei morti che ad ogni passo tentano di ucciderli e divorare la loro carne. Tuttavia, nonostante tutte le avversità che dovrebbero spingerli da essere un gruppo affiatato, la natura umana fa in modo che all’interno del gruppo nascano antipatie, gelosie e amori disperati. I quattro sopravvissuti diventano così lo specchio attraverso il quale osservare ciò che può diventare un essere umano in condizioni disperate, quando capisce che non ha davvero più nulla da perdere.

Ritmo: Da un libro ispirato ad un gioco di ruolo, ci si aspetta spesso una partenza lenta, che consenta a chi non conosce l’ambientazione di poter apprendere le informazioni necessarie a capirne i contenuti; Sopravvissuti invece si prende il tempo necessario a presentarci i protagonisti per poi coinvolgerci subito nelle loro vicende e nel loro lungo e all’apparenza infinito viaggio; nel contempo vengono pian piano fornite le informazioni sull’ambientazione, in modo che non vengano mai a mancare ma al contempo non annoino i veterani di Sine Requie. Questo modus operandi ha consentito ai due autori di evitare i tempi morti che spesso si riscontrano in romanzi di questo tipo.

A mio avviso il romanzo è dedicato in primo luogo agli appassionati del gioco di ruolo, ma si rivolge anche a tutti i lettori del genere horror, quello più crudo e realistico, dove i protagonisti non sono idoli delle folle in grado di cavarsela sempre senza un graffio, ma quelli più miserevolmente umani, capaci di abbandonare le persone più care ad un orribile destino pur di salvare la propria pelle.
Vi si potranno inoltre trovare molti spunti per avventure non solo di Sine Requie, ma anche per altre ambientazioni dallo stesso spirito cupo e pieno di colpi di scena mozzafiato.
Personalmente ho apprezzato molto questo titolo e lo consiglio a tutti, tranne alle persone più sensibili che potrebbero non gradire la descrizione di alcune scene molto cruente; non mi aspettavo alcune finezze, soprattutto le riflessioni sul carattere del protagonista verso la fine del volume (non vi anticipo nulla). In generale il mio giudizio sull’opera è quindi molto positivo, non mi resta che attendere un eventuale nuovo romanzo ispirato a questa ambientazione così ricca di particolari e di possibilità narrative.

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