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Salve a tutti! Oggi vi voglio segnalare invece che un gioco di ruolo nel senso stretto del termine un gioco di comitato. Cosa sono i giochi di comitato? Per chi non lo sapesse, sono sempre attività ludiche, ma non c’è un numero di partecipanti prefissato. Anzi a differenza di quelli cartacei, questa tipologia di attività non ha un canovaccio preimpostato, generalmente non c’è un’arbitro/master che dirige il tutto e si recita d’improvvisazione. Un po’ come nei live potrebbe dire qualcuno, e quel qualcuno ha perfettamente ragione ma aggiungo che in questo caso non è richiesto nessun tipo di vestiario particolare e neppure luoghi particolari.

Un gioco di comitato, Tzaragiallo in questo caso, può essere giocato dentro un’aula di scuola, su un prato una domenica pomeriggio dopo un pic-nic, in ritiro con gli amici in montagna o al mare alla sera se fuori piove. Il gioco che vi segnalo oggi è una variante della poesia a più mani inventata dal movimento surrealista. Un po’ di storia: Tristan Tzara propose un meccanismo nel quale ogni partecipante, all’oscuro di quanto si andava componendo, aggiungeva una parola casuale, slegata dalle precedenti. L’ordine della costruzione era all’incirca: sostantivo – aggettivo – verbo transitivo – sostantivo – aggettivo. Da qui si è arrivati agilmente ad allestire avventure di stampo tipiche del giallo! L’autore di Tzaragiallo è Bruno Zaffoni il quale ha creato il documento che potrete trovare a questo link.

1. Note generali

Intorno al fuoco

Provate a giocarci intorno al fuoco con quel tipo di luce e vi divertirete!

Essendo un gioco dove l’avventura può essere creata sul momento, non ci sono schede se non tessere composte da cartoncini per segnare eventuali ruoli, non ha un’ambientazione che può essere qui di seguito discussa. Pertanto vi propongo una veloce panoramica sul file.

Una volta scaricato il file in versione .zip dal link postato qui sopra e averlo aperto, vi troverete davanti a un vecchio file in formato .rtf che il mio pc mi apre con wordpad (non credevo esistesse ancora!). Purtroppo il file quindi risulta un po’ vecchiotto (vi ho segnalato giochi ben più vecchi), ma il concetto e la filosofia del gioco sono estremamente chiari.

Vi servono per giocare un gruppo di amici interessati a provare questa peculiare attività, un posto dove eventualmente fare un po’ di sano baccano / confusione, dei cartoncini per tutti i partecipanti dove uno solo sarà segnato con un teschietto che indicherà chi di voi sarà l’assassino, un po’ come cluedo, e via siete pronti per iniziare. Ah dimenticavo mettetevi in cerchio perché c’è un ordine particolare in cui predisporsi. Il file è corto e si legge molto bene, quindi se siete interessati scaricatevelo e provatelo, merita davvero!

2. Regolamento

PantherMedia 401229Ci sono cinque fasi:

– Il prologo;
– I personaggi;
– I rapporti personali;
– Il delitto;
– Le indagini.

Il prologo consiste nel distribuire i primi cartoncini tutti tranne uno sono “bianchi”. Solo uno riporta il teschio che indica colui che prenderà il ruolo di assassino. Dopo aver eseguito questa operazione senza che nessuno dei partecipanti veda i cartellini degli altri, rimetteteli al centro. Decidete infine chi di voi sarà l’Ospite, a sorte o per scelta, la decisione spetta unicamente a voi. L’Ospite è il personaggio che dà il via a tutte le attività. Com’è consigliato nel documento è meglio scegliere il “gioc-attore” più creativo o più esperto in questo tipo di giochi. Nelle fasi iniziali il gioco avverrà in senso antiorario.

I Personaggi: scopo di questa fase è solo quello di creare dei personaggi e di definire l’ambiente in cui operano. Infatti sarà dovere del gioc-attore chiamato a vestire i panni dell’Ospite, introduce il gioco stabilendo i dati di base del racconto:

– La sua identità. Chi è l’Ospite? È il padrone di casa, o comunque colui che ha radunato gli altri. Nome, cognome, professione. Cose pratiche insomma, al momento non svelate ancora niente di personale;
– L’epoca. Cioè l’anno, il secolo, il periodo storico in cui si svolgerà il tutto;
– L’ambiente. Dove siamo? Meglio iniziare come in Cluedo con la classica stanza;
– Le ragioni della riunione. Perché siete qui?

A questo punto ogni partecipante si presenta e spiega cosa fa. L’importante è che tutti  spieghino a grandi linee cosa hanno avuto in passato con i precedenti giocatori. Il quadro è così completo. Notate che non è detto che tutti conoscano tutti. Si suppone che solo l’Ospite che gli ha riuniti conosca tutti gli altri. Sempre in questa fase mettetevi in condizione di avere una persona addetta alla planimetria del luogo in cui l’avventura si svolge. Siete in un vecchio maniero? Una pagoda cinese? Un appartamento di New York? Incaricate un giocatore, foglio alla mano di tenere traccia di tutti i luoghi che verranno elencati.

Una volta arrivati a questo punto salta l’ordine ABC e vi fate due chiacchiere in libertà. Volete conoscervi meglio? “Sono anni che non ci vediamo, cosa fai di bello, lei chi è, si ricorda di me, mi sembra di averla già vista, che strana estate, ecc.“. Cercate di non scopritevi troppo. Se avete qualcosa da nascondere, semplicemente non ditelo. In questa fase quello che dovrete fare è calarvi nel personaggio. Parlate a ruota libera, siete un lord inglese? Provate a parlare come nei film comici, e vedrete che vi divertirete! In questa fase sono molto importanti anche gli obiettivi segreti. Ok a questo punto i giocatori si muniscono di foglietti di carta e scrivono, ovviamente senza farlo vedere agli altri, il loro obiettivo segreto. Esempio: Siete nell’Inghilterra del 1903 ospiti del maniero di Lord Pilkergas che vi ha contattato per passare un fine settimana tra lord e per giocare a carte e a fumare sigari scambiandovi opinioni sull’attualità del momento. Un partecipante a questo ritiro può tranquillamente segnare come obiettivo segreto umiliare Lord Pilkergas perché una volta gli ha bla bla bla… Di contro scrivere che siete un terminator e lo scopo è portare in salvo il personaggio di un altro giocatore perché pensate che possa salvare l’umanità non è molto in sintonia con l’ambiente a meno che non fosse deciso fin dall’inizio.

In utlimo è questo il momento affinché l’assassino scelga la sua vittima e il perché lo voglia uccidere!

Don't Cross

I Rapporti personali: in questa fase ogni giocatore sempre con un cartoncino in mano scrive messaggi destinati però ad altri giocatori. L’assassino consegna il suo simbolo di “morte” alla vittima. Non fate troppi biglietti, uno o due a testa sono più che sufficienti, vedrete che giocando arriverete a capire da voi qual’è il numero esatto. Non spedite subito i messaggi. Per evitare che qualcuno capisca chi ha rapporti con chi, ci vuole un po’ di casino. Bene giunti a questo punto ogni giocatore dovrà mescolare tutti insieme i cartellini che gli sono stati dati e li guardi non visto e prendendo nota mentalmente dei messaggi. Chi ha avuto la fortuna di ricevere il Teschio, non impallidisca: ci sarà uno spazio tutto per lui!

 Il Delitto: arrivati qui arriva il turno della vittima di lanciare un urlo (sempre nei modi atti a non disturbiate il vicino di sopra o l’educatore che vi ha accompagnato in gita che se la stann dormendo di gusto) e di conseguenza uscire dalla stanza. Tutti i presenti dovranno interpretare sgomento e interpretare i testimoni dell’accaduto! Scambiatevi pure opinioni e perplessità e quando deciderete di chiamare la polizia, i centurioni, o chi si occupa della legalità nella vostra personale ambientazione ecco che rientrerà in scena (ehm nella stanza) la Vittima. Andiamo con ordine 😀

Indagano con la lente d'ingrandimentoL’indagine:  Chi interpreterà la parte delle forze dell’ordine? L’unica persona che ora è fuori dal gioco: la Vittima. Promossa a Detective, viene fatta rientrare nella stanza ed informata dei fatti. In quanto (ex) vittima, il Detective è naturalmente a conoscenza di fatti noti a lui solo ed eventualmente ai suoi corrispondenti. Tocca al Detective, l’agente, al capo delle guardie cittadine, se la vostra ambientazione ha un sapore più medievale per esempio, a condurre le danze, ora, interrogando gli altri giocatori. Costoro, se innocenti, per evitare di essere ingiustamente incriminati un po’ alla volta saranno costretti a rivelare i loro segreti. In questa precisa fase di gioco andate pure a ruota libera: nulla vieta ai personaggi di intervenire per conto proprio, se l’investigatore dimostra incompetenza, timidezza, parzialità, o semplicemente vi va di incasinare il gioco. Ricordatevi però di far rispettare i ruoli teatrali che la sorte vi ha assegnato: l’Autorità è pur sempre l’Autorità, come una governante davanti a uno sceriffo (se giocate nel far west) continuerà sempre a essere una governante.

Ricordatevi che tutti, tranne l’Assassino, hanno interesse a che la verità venga a galla: per questo agli innocenti non è permessa la menzogna. Se siete innocenti, potete tacere o nicchiare, se proprio lo volete, ma mai dire le bugie. Se vi fanno una domanda diretta, è d’obbligo rispondere la pura verità. Solo all’Assassino è permesso mentire…

Bene una volta passate tutte queste fasi di cui l’indagine è la parte finale e quella più completa si arriva a decretare chi vince. Come lo si capisce? Citando l’autore:

L’assassino, se non viene scoperto.
Detective e innocenti, se scoprono l’autore del delitto.
Chi ha soddisfatto le sue mire più o meno segrete, anche. 
Come nella vita.

3. Conclusione

Tzaragiallo è un gioco di comitato che consiglio a chi ha da proporre delle attività ludiche all’interno di un progetto che prevede la partecipazione di scuole o attività pomeridiane come doposcuola o semplicemente anche come attività alternative da fare quando si è in gita o in ritiro con associazioni sportive o con la parrocchia. Lo considero un valido mezzo di aggregazione e a costo veramente basso, qualche foglia A4 tagliato in 4 pezzi per farci i vari bigliettini è veramente a costo zero. Inoltre la portata di questo gioco è molto ampia visto che possono partecipare un numero di giocatori molto ampio. L’unica pecca che posso intravedere è che i ragazzi, soprattutto quelli più giovani, avranno bisogno lo stesso di chi li aiuta a coordinarsi tra loro facendo emergere quindi la figura del master, che però in casi come questo appena elencato sarebbe più un arbitro o semplicemente un responsabile che mantenga una parvenza di ordine.

Se lo provate vi invito a segnalarmi la vostra esperienza, non abbiate timore, sono qui anche per questo, inoltre son sicuro che ogni feedback o anche miglioramento possa interessare all’autore di Tzaragiallo. Pertanto ancora una volta non mi rimane che augurarvi un buon gioco!

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