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d20 Past
James Wyatt e Gwendolyn F. M. Kestrel
Supplemento per d20 Modern
 


d20 Past è il supplemento per il d20 Modern che si propone di permettere di ricreare qualsiasi ambientazione storica del periodo compreso tra il 1450 e il 1950. Propositi ambiziosi per un manuale di sole 96 pagine…

Il manuale è il primo del nuovo corso dei supplementi per il d20 Modern, ovvero niente più cartonati, ma solo manuali brossurati da 96 pagine seppur sempre a colori. Il Layout è davvero splendido con una scelta dei caratteri ottima, dei bei bordi in stile legno scolpito e uno sfondo simil-pergamena, le illustrazione sono spesso e volentieri molto belle (in pieno standard WotC). Il prezzo di copertina è 19,95 $. Questo manuale è la perfetta dimostrazione che non è tutto oro quello che luccica.

L’introduzione e il primo capitolo settano gli “standards “ per le campagne, vengono introdotti i Progress Level (già introdotti nel d20 Future), il periodo attuale (età dell’informazione) è un PL 5 mentre d20 Past cerca di coprire i PL 3 e 4 (rispettivamente età della ragione ed età industriale), in linea di massima si tratta di linee guida per le tecnologie disponibili.
Una lunga digressione sugli stili di campagna si occupa di definire il realismo storico e fantastico, dalle campagne rigorosamente storiche col pieno rispetto degli eventi alle campagne di storia alternativa e sì, si parla anche dell’introduzione di elementi fantastici nelle proprie campagne, elementi che gli autori sembrano dare per scontato, tanto che i tre esempi di settings proposti ne hanno sempre e comunque.
Altri argomenti trattati sono le comunicazioni, il ruolo della donna, i metodi di viaggio ecc. Il fatto è che non c’è molta utilità in queste digressioni, un qualsiasi libro di storia offre molto più materiale su cui lavorare.

Si passa poi al nuovo materiale regolistico, dalle nuove occupazioni di partenza (e gli adattamenti di quelle presentate nel manuale base), alla trattazione dell’utilizzo delle abilità (insensato avere “usare computer” nel ‘500) e dei talenti. Viene introdotto qualche nuovo ed interessante talento come Identità Segreta e Seguaci.
Il nuovo equipaggiamento propone una lunghissima lista di armi da fuoco, qualche armatura e soprattutto una manciata di nuovi veicoli, dalla giunca cinese allo Zeppelin. Le navi ricevono un trattamento a parte, con nuove regole per le manovre, gli abbordaggi e persino le condizioni del vento.
Sempre nel capitolo dedicato alle nuove regole viene introdotta una classe avanzata adatta a tutte le ere: l’esploratore, una sorta di Indiana Jones.

Il resto del manuale – ovvero i 2/3 – è dedicato ai settings, anche se definirli tali è una parola un po’ grossa, realisticamente si tratta di tre spunti su cui il master deve lavorare parecchio per ricavarne qualcosa di buono, nel dettaglio:
– Age of Adventures: ambientato nel XVII secolo e con elementi fantasy incorporati – i.e. esistono i mostri e la magia e tutti lo sanno – le campagne possono andare dal piratesco al cappa e spada;
– Shadow Stalker: praticamente lo Shadow Chasers del manuale base, ma ambientato nel periodo vittoriano;
– Pulp Herpes: ambientato nel periodo dell’ascesa del nazismo ed ispirato alla letteratura pulp del periodo.
Ora i tre “settings” offrono degli spunti molto interessanti, ma mi sembra abbastanza chiaro che gli autori non abbiano ben compreso quali sono gli elementi realmente necessari: in pratica le ambientazioni vengono descritte ciascuna in un paio di striminzite paginette, tutto il resto dei relativi capitoli è costituito da nuove classi avanzate e di prestigio (tre per ognuno), da nuovi mostri e da bozze di avventure con relative locations. Sarà per opinione personale, ma non è con simile materiale che si crea un’ambientazione, ma con delle descrizioni e degli spunti. Nello spazio “sprecato” per le avventurine/locations ci sarebbero stati dozzine di spunti per avventure!

Commento: In definitiva non posso che esprimere un giudizio fortemente negativo su questo manuale, l’unica parte di relativa utilità è quella regolistica (giusto se servono delle armi d’epoca). I settings meritavano decisamente più spazio (gli si potrebbe dedicare tranquillamente un manuale ciascuno), così come sono non forniscono nulla di realmente utile, o perlomeno nulla a cui un buon master non possa arrivare da solo.

Voto: 3/10

Questa recensione è comparsa per la prima volta su Gdrzine lo 01/11/05

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