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Pantheon
di James Wyatt – Traduzione a cura dello staff di DnDWorld, traduzione Autorizzata ma NON Ufficiale
disegni di Lee Mayer

La serie di articoli Design & Development ha primeggiato sul sito web di D&D fin dal Settembre del 2005, e da allora è stata un elemento fisso. Con l’avvicinarsi della 4a Edizione, e con i nostri creativi e sviluppatori focalizzati sulla nuova edizione, questa colonna sarà la fonte principale per i servizi sulla 4a Edizione. Non solo vi forniremo scorci su cosa sarà, ma anche il “come” e il “perché”.
Tenete a mente che il gioco è ancora in uno stadio preliminare molto fluido, con il nostro staff di creativi e sviluppatori ancora al lavoro sulle rifiniture. State dando uno sguardo dietro le quinte dello sviluppo in corso di un gioco, quindi divertitevi, e sentitevi liberi di mandare i vostri pareri a: dndinsider@wizards.com.


Le divinità della 4° Edizione sono un mix di vecchie e nuove. Ne vedrai di familiari, come Corellon, Moradin e Pelor, ma anche di nuovi, come Zehir, Torog, e Bane.

Si, Bane.

Prima che io spieghi quali attriti ci sono tra Pelor e il dio della tirannia e della guerra dei Forgotten Realms, lasciami dire due parole a proposito delle idee che abbiamo avuto all’inizio della creazione del pantheon.

C’è stato un periodo nel quale il gruppo che lavorava sul “mondo” di D&D pensava che saremmo riusciti a cavarcela creando le regole generali dei chierici senza considerare quali pantheon esistessero nella campagna e presentando poi un assortimento di pantheon, storici o inventati, che i DM potevano utilizzare o adattare. Credo che sia stato Stacy Longstreet, il direttore artistico senior, a far notare che questa soluzione ci avrebbe lasciato in una situazione spinosa.

Quando avessimo voluto mettere un tempio in una avventura, a quale divinità sarebbe stato dedicato? Avremmo potuto creare un Tempio Malvagio Generico, ma questo avrebbe tolto molto del sapore dalle nostre avventure e ci avrebbe privato di agganci per trame specifiche di queste divinità. Volendo mostrare un chierico in uno dei nostri libri, quale simbolo sacro avrebbe tenuto in mano? Di nuovo avremmo potuto basarci su simboli generici (magari il font Zapf Dingbat?), ma ci avremmo perso in atmosfera.

Abbiamo concluso quindi col creare un nuovo pantheon. All’inizio abbiamo usato i nomi di alcune delle divinità della 3° edizione pensando che al termine avremmo trovato dei nuovi nomi per [Pelor] il dio del sole e [Moradin] il dio delle fucine. Abbiamo però deciso che usare alcune facce familiari sarebbe stato preferibile piuttosto che non dare ai nostri giocatori tanti nomi nuovi da imparare. Infine, se un dio sembra un elfo, se strappa l’occhio del dio degli orchi come un altro ben noto, perché non chiamarlo Corellon?

Corellon: il dio degli elfi è un ottimo esempio di una divinità che ha mantenuto il suo posto nel pantheon di D&D. Ma la dicitura “il dio degli elfi” non deve essere presa troppo alla lettera. Di sicuro Corellon è spesso descritto come un elfo o un eladrin e molti eladrin gli sono particolarmente devoti. Però Corellon è ugualmente popolare tra i maghi umani e anche i nani che pranticano le arti più raffinate lo pregano. Uno dei nostri obiettivi era quello di rendere più libere le associazioni tra dei e razze che in passato avevano portato a creare interi pantheon pieni di dei elfi, nani, orchi e goblin. Corellon è ancora associato con ciò che è più elfico, come la magia arcana e Feywild, odia ancora Lolth e i drow. Ma la sua attrattiva è ora più ampia.

Bahamut: è un altro esempio di una faccia familiare, draconica, mostrata in una luce nuova. Potrebbe essere a causa della classe di prestigio del Cavaliere di Platino del Draconomicon, ma molto tempo fa qualcosa mi ha convinto che Bahamut potreva essere un dio dei paladini molto migliore di quanto Heironeous sia mai stato. Così come Corellon, Bahamut non è più solo per i draghi. È il dio della giustizia, della protezione e dell’onore e molti paladini di tutte le razze lo adorano. Molti draghi metallici lo venerano, pensando a lui come al primo della loro razza. Alcune leggende su di lui lo descrivono come un drago di platino splendente, mentre altre lo presentano come una divinità antropomorfa, chiamato Drago di Platino per rispetto. Bahamut esorta i suoi seguaci a proteggere i deboli, a liberare gli oppressi, e a difendere l’ordine, diventando così l’esempio degli ideali dei paladini.

Bane: ecco un altra divinità il cui nome è rimasto, con alcune riserve. Volevamo un dio malvagio della guerra nel pantheon e senza Heironeous, Hextor aveva poco senso. Volevamo un tipo di dio militarista, i cui templi potrebbero trovarsi sia in società non malvagie che hanno trascorso molti anni in guerra che tra gli hobgoblin. Volevamo una divinità che corrispondesse al dittatore tiranno in Forgotten Realms. Abbiamo iniziato a chiamarlo Bane, facendolo passare attraverso molti nomi che non ci hanno soddisfatto. Alla fine qualcuno ha proposto di chiamarlo Bane ed è rimasto tale.

Come il cioccolato e il burro di noccioline, pensiamo che Bane e Bahamut siano due ottimi sapori che stanno molto bene insieme. Questo significa che devi usarli quando giocherai alla 4° Edizione? Certo che no. Ma noi pensiamo che quando vedrai queste divinità in azione nei nostri libri base, sarai d’accordo con noi che meritano il loro posto d’onore nel pantheon di D&D.


Riguardo all’autore
James Wyatt è il Capo Sviluppo Storie di D&D e uno dei capi sviluppatori di D&D 4° Edizione. In oltre sette anni alla Wizards of the Coast, è stato autore o coautore di avventure e ambientazioni che hanno vinto diversi premi inclusi l’Ambientazione di Eberron, La Città della Regina Ragno, ed Avventure Orientali. I suoi lavori più recenti includono Expedition to Castle Ravenloft, Cormyr: The Tearing of the Weave, e The Forge of War. Il suo secondo libro per Eberron, Storm Dragon, è uscito a settembre.

Tradotto da: Khandra [DnDWorld] (pubblicato qui)
Fonte: Pantheon (richiede il login a D&D Insider, registrazione gratuita)

   



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