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Ed eccoci alla nuova puntata della “telenovela” di RuneQuest. Per chi si fosse perso le puntate precedenti, un breve riassunto. C’era una volta, nei tempi pionieristici del Gioco di Ruolo (1978), un sistema di gioco che come popolarità, almeno nel Regno Unito, quasi eguagliava a quella di D&D. E non era Pathfinder, quello è venuto dopo. Era RuneQuest, antenato fantasy del Richiamo di Cthulhu, scritto tra gli altri da Steve Perrin, che per questo motivo è stato ospite di Lucca Comics & Games 2010.

RuneQuest per tanti motivi finisce nel dimenticatoio negli anni 90, come parte del parco titoli di una grande società che affonda, la Avalon Hill. Salvo riapparire nel 2006 quando il trademark viene riacquistato dal suo proprietario originale, Greg Stafford. Ma Stafford non vuole occuparsene direttamente, preferisce dedicarsi ai suoi giochi più recenti Pendragon e HeroQuest, e così cede su licenza il marchio a Mongoose Publishing. Nel 2006 vede così la luce il Mongoose RuneQuest, un gioco che riceve una discreta accoglienza ma anche molte critiche dai fan di vecchia data. La linea di RuneQuest viene dunque affidata al designer Lawrence Whitaker, autore di apprezzati supplementi per Stormbringer, con un netto miglioramento della sua qualità. Finché all’inizio del 2010 viene pubblicata l’edizione riveduta e corretta del gioco, chiamata RuneQuest II, interamente riscritta da Lawrence Whitaker e Pete Nash, che riceve solo ed esclusivamente apprezzamenti. Tanti apprezzamenti. Fino al punto di essere la prima edizione di RuneQuest tradotta in italiano ad opera di Asterion Press.

Dopo appena un anno dall’uscita della nuova edizione, però, le acque si fanno nuovamente tempestose. Lawrence Whitaker si trasferisce in Canada e lascia la Mongoose Publishing. Per ragioni di marketing, poi, quest’ultima preferisce mettere fine al suo accordo con Greg Stafford e rinunciare al marchio RuneQuest, trasformando la linea in un fantasy generico chiamato Legend. La neonata community italiana di RuneQuest cade nello sconforto, dato che ben difficilmente l’editore italiano Asterion vorrà continuare a pubblicare i titoli di RuneQuest, le cui vendite comunque non decollano, in mezzo a questa gigantesca incertezza. Nasce quindi l’iniziativa “Salviamo i mostri di RuneQuest” tramite la quale i fan preordinano il bestiario di RuneQuest per dimostrare all’editore che vale ancora la pena di pubblicare questo gioco di ruolo.

Ed eccoci al 15 luglio 2011. Con una mossa a sorpresa, Lawrence Whitaker e Pete Nash annunciano di avere creato la loro casa editrice indipendente, The Design Mechanism, basata in Canada, e di avere acquisito da Greg Stafford i diritti per pubblicare una nuova edizione di RuneQuest entro l’inizio del 2012 – o magari anche prima. E’ arrivato RuneQuest 6! Esplodono la gioia e le congratulazioni dei fan al grido di “Vogliamo più giochi gestiti dai loro creatori!” Tra le altre cose, RuneQuest 6 sfrutterà una licenza “aperta” detta Gateway, semplificata rispetto alla OGL di Wizards of the Coast. Questo vuol dire che editori indipendenti potranno pubblicare il loro materiale per RuneQuest senza pagare i diritti a Design Mechanism. Visto l’impegno profuso dai fan italiani negli scorsi mesi per scrivere e proporre avventure e ambientazioni, questo è un fatto certamente positivo.

Potete trovare tutte le informazioni relative al nuovo RuneQuest 6 sul sito www.thedesignmechanism.com, o in questo PDF.

Resta sul tavolo un’ultima domanda. E cioè che cosa farà l’editore italiano Asterion Press, che nelle ultime settimane sembra essere stato alla finestra, in attesa di capire se fosse o no possibile continuare a pubblicare altro materiale di RuneQuest in italiano dopo il Bestiario. Rimanete collegati, la telenovela continua!

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