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È ufficiale: la quinta edizione del gioco di ruolo più famoso di tutti i tempi è ultimata.

 

Sono passati quarant’anni da quando il capostipite dei giochi di ruolo uscì negli USA, a opera di David Arneson e Gary Gygax: il 17 marzo 2014,  giorno di apertura del GAMA Trade Show, a Las Vegas,  è stata presentata ufficialmente la sua nuova incarnazione.  La presentazione è durata un’ora intera;  a nessuno è stato concesso di scattare fotografie,  il che rende l’idea di quanto la Hasbro voglia mantenere alta l’attesa, ma i tre manuali base (del giocatore, del master e dei mostri, in onore alla tradizione) sono stati mostrati al pubblico, ultimati e stampati, in un box apposito. A detta dei presenti,  la copertina del Player’s Handbook riporterà un beholder, quella del Dungeon Master’s Guide una battaglia nell’Underdark con elfi drow e quella del Monster Manual un gigante del fuoco.  Già dalle copertine, pare proprio che la Hasbro voglia riallacciare D&D Next alla tradizione delle vecchie edizioni, con gli iconici mostri che hanno rappresentato il celeberrimo gioco.

La Hasbro, dopo lo scarso successo della quarta edizione, progetta un’uscita in grande e su tutti i fronti. È stato annunciato che, assieme alla pubblicazione dei manuali base, D&D Next sarà accompagnato dalla “storyline” di avventure Tyranny of Dragons, ambientata nei Forgotten Realms, l’ambientazione più popolare, amata e odiata di D&D. Il tema portante sarà il tentativo del Culto del Drago di resuscitare la dea Tiamat dai Nove Inferi, ma figureranno anche gli Arpisti e i Maghi Rossi del Thay: in pratica, tutti gli elementi più famosi della celebre ambientazione.

L’arco narrativo verrà supportato da svariati altri prodotti, a partire dall’organizzazione di sessioni nei negozi, ai learn-to-play, ai videogiochi, passando per le miniature. Queste ultime saranno prodotte da WizKids, come già precedentemente annunciato. Quanto effettivamente si riveleranno essenziali per un gioco che dovrebbe essere di ruolo non è ancora stato svelato. È stato ribadito, comunque, che l’obiettivo degli sviluppatori sia stato concentrarsi sulla storia, più che sulle meccaniche di gioco.

Alla Wizards of the Coast, che ancora gestisce D&D dopo essere stata acquistata dalla Hasbro, assicurano che il materiale della precedente edizione continuerà a essere venduto fino a che l’interesse non sarà scemato.

 

A differenza di tutte le precedenti edizioni, D&D Next parte da una posizione di svantaggio: deve imporsi in un mercato che non vede l’edizione precedente in vetta. Attualmente, negli USA (che è come dire la maggior parte del mercato dei giochi di ruolo) il gioco più diffuso è Pathfinder, seguito da Star Wars: Rise of the Empire e dal sistema Fate. L’attuale D&D si piazza in quarta posizione, ben lontano dai fasti della terza edizione.    Anzi, D&D Next ha il difficile compito di far dimenticare ai giocatori il fiasco della quarta edizione e attirare giocatori da un sistema di gioco amatissimo (il d20 System della 3.5 , ripreso da Pathfinder) dopo quindici anni dalla sua pubblicazione.

D&D Next è stato sviluppato negli ultimi anni da un team che ha sempre tenuto in considerazione le richieste del pubblico; o almeno il pubblico della rete, regolarmente interpellato sul sito web di D&D sulle proprie preferenze. Bisogna vedere se queste preferenze siano state tradotte in un gioco apprezzabile da tutti o se siano state ridotte a un semplice fanservice.  Le opinioni di chi ha potuto giocare la versione Beta sono discordanti, ma sembra aver comunque riscosso successo. Qui in Italia, al Modena Play tenutosi il 5 e 6 aprile, si sono tenute sessioni dimostrative basandosi sul materiale fornito dalla Wizards.

Per cui, a differenza dello scenario del 2000, le aspettative per il gioco di ruolo più famoso del mondo appaiono decisamente meno rosee.  L’ostacolo maggiore sarà valutare  se questa edizione sarà riuscita a mantenere il difficilissimo equilibrio tra tradizione, per non scontentare i vecchi giocatori, e modernità, per attrarne di nuovi.  Il fallimento di questo obiettivo aveva decretato il fallimento della quarta edizione e sancitone il sorpasso da parte di altri RPG, oltre a sprofondare il settore dei giochi di ruolo in una grave crisi. D&D deteneva da solo il 50% del mercato, e il naufragio della nave madre aveva affossato buona parte di quelle piccole.   Come già è accaduto nel 2000 con la terza edizione, forse proprio D&D Next -e i supporti di esso su media diversi dal cartaceo- potrebbe far uscire il settore giochi di ruolo dalla crisi.

Per ora alla Wizards dichiarano che la loro guida durante lo sviluppo  è stata la domanda:

 

“What would Gary [Gygax] and Dave [Arneson] do?”

 

In effetti, dopo la morte di Dave Arneson nel 2009, D&D Next diventa la prima edizione di Dungeons &Dragons a vedere la luce senza che i suoi due creatori siano in vita, benché nessuno dei due avesse più parte da anni nello sviluppo.  Vedremo se lo spirito con cui crearono il gioco è stato raccolto dai loro successori.

 

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Dungeons&Dragons Next : Il Ritorno del Re
98%Punteggio totale
Voti lettori: (2 Voti)
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A proposito dell'autore

Lavos-D è un illithid colmo di bontà e di dolcezza, che distilla interamente nei suoi favolosi dolci: per questo non gliene resta più quando scrive i suoi acidissimi articoli. Il suo motto è provare qualsiasi gioco esistente, sennò non lo si può criticare. Quando il suo eterno ruolo di master gli lascia tempo libero lavora a GdRITalia in veste plurima di pasticciere ufficiale, redattore, editor, (re)censore, traduttore in seconda e spalla comica a tempo perso. Da quando si è autoproclamato sommo sacerdote del Grande Cthulhu si è montato la testa e non ci si ragiona più.

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