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Cari lettori, bentornati 🙂

Premetto che questo articolo, questo mio sfogo, non era pensato come un articolo in due puntate, ma sono arrivati una miriade di commenti, soprattutto su alcuni gruppi facebook (nessuno sotto l’articolo originario… le stranezze della rete ), che mi hanno spinto a scrivere questa seconda parte.

In linea di massima le critiche rivolte all’articolo erano di tre tipi:
1. “questo articolo è scritto male” – alcuni utenti sono stati infastiditi dal taglio che ho dato all’articolo. A questi utenti chiedo scusa, probabilmente il rant non è nelle mie corde. Cercherò di migliorare! Promesso!
2. “l’articolo non propone soluzioni, è una critica fino a se stessa”
3. Alcuni editori si sono (prevedibilmente) fatti girare le scatole perché non ho interpellato nessuno di loro in modo che potessero spiegare PERCHE’ le cose stanno come ho detto nel precedente articolo.

Ma ora rispondiamo a tutti

 

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1. L’articolo è scritto male: come già detto, non avevo scritto un articolo del genere. Cercherò di migliorare! Non vi sono piaciute le parolacce, le immagini e il finale! Ok, ne prendo atto e cercherò di fare di meglio in futuro!

2. L’articolo presenta un problema ma non propone soluzioni: dunque ragazzi, la soluzione è una sola: analizzare i limiti e i punti di forza dei device ai quali vogliamo rivolgerci e cercare di limare i primi e mettere in evidenza i secondi!

Mi sembrava una cosa talmente banale, poiché si applica ad OGNI aspetto della vita, che non l’ho spiegata!

Non mi pare difficile capire che, banalmente, un manuale cartaceo (e il pdf da cui nasce) ha generalmente un orientamento della pagina verticale, mentre lo schermo di un computer è orizzontale. Un pdf da stampa ha una impaginazione che su un tablet obbliga a un continuo zoommare e spostare. Un pdf da stampa ed è spesso illeggibile su un ebook reader per colpa del formato non compatibile e delle immagini che “spaginano tutto”. Giusto per elencare tre punti, di una banalità estrema, a cui dovrebbe pensare CHIUNQUE si occupa di questi argomenti.

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Quindi cosa fare? Ripensare il manuale in modo da non incappare in questi limiti, e magari sfruttando quello che offrono queste tecnologie (non so, la butto li… per la versione pc/tablet si potrebbero implementare strumenti integrati di tira dadi, contenuti multimediali, raccolta di pg e png con schede editabili… giusto per dire 3 o 4 cose banalissime che in teoria potrebbero venire in mente a chi con i giochi ci lavora, e non a me che non sono altro che un appassionato). Se volete degli esempi, andate a vedere come alcune riviste (ad esempio wired) o fumetti (marvel) sono arrivate sul mercato dell’editoria mobile.

Cosa si fa invece con i gdr? Si prende il file realizzato per la stampa e lo si vende così com’è. Senza ottimizzarlo per nessun device. A prezzi che spesso non si discostano molto da quelli del cartaceo, nonostante le spese di stampa siano azzerate e quelle di distribuzione siano come minimo ridotte (perché se vendi sul TUO sito, le spese sono zero, ma se vendi su DriveThru, allora una commissione la paghi comunque).

E questo nel caso in cui i formati digitali vengano distribuiti! Perchè ci sono anche quelli che il digitale non lo propongono proprio! Il motivo quale è? non credono nel digitale? piuttosto che distribuire pdf pessimi come quelli descritti in precedenza, preferiscono fare solo cartaceo? Non lo so… e non è scopo di questo articolo scavare in questa direzione, ma della questione “motivi” ne parlerò tra un rigo, nel punto 3.

3. “ma prima di scrivere questo articolo, hai chiesto i motivi di certe scelte agli editori?”
La risposta è “no! e nemmeno mi interessa chiedere i motivi!”.
L’articolo che ho scritto è il punto di vista di un cliente che compra manuali da siti come drivethrurpg (perché, fate attenzione, io parlo di TUTTA l’editoria del gdr, non strettamente di quella italiana!!!) e si trova con dei prodotti che in nessun modo sono ottimizzati per il formato digitale!
Non mi interessa minimamente stare li a intervistare e a sentire le giustificazioni di seimila editori sul PERCHE’ le cose stanno così! Il mio rant era una fotografia della situazione nei panni di un acquirente! Punto!

Un cliente è libero di riscontrare un problema e avere una opinione dettata sul suo punto di vista, oppure prima di esprimere il suo parere di CONSUMATORE deve fare una inchiesta tra gli addetti ai lavori?

E cosa vede un acquirente? Quale è il suo punto di vista? Vede una quantità enorme di manuali venduti come DIGITALI che non sono assolutamente pensati, ragionati e creati per essere usati come DIGITALI! Sono solamente il frutto di un passaggio di lavorazione del manuale STAMPATO!

Nessuna ottimizzazione sul formato, sull’impaginazione, sulla grafica. NULLA. Nient’altro. Un pdf realizzato per la stampa, che viene venduto così com’è e spacciato per “edizione digitale”.

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Quindi, caro editore a caso, puoi avere tutte le buone ragioni del mondo per non essere ancora entrato / essere entrato male nel mondo del gioco di ruolo in formato digitale. Potresti non averlo fatto perchè piuttosto che vendere un formato digitale fatto male, preferisci non vendere nulla di digitale. Potresti non averlo fatto perchè per te il digitale non è un mercato interessante. Tutto assolutamente legittimo!

Ma AL CLIENTE PAGANTE, non interessano i motivi! Al cliente pagante interessano due parametri:

1. ho il prodotto che voglio? SI o NO?

2. il prodotto acquistato è di qualità? SI o NO?

Non smetterò mai di ripetere che bisognerebbe SMETTERLA di guardare al giocatore di ruolo come “l’appassionato, che deve essere comprensivo e deve organizzare spontaneamente le demo per far conoscere il gioco”. Bisognerebbe cominciare a considerare i giocatori come CLIENTI che pagano e, quindi, hanno tutto il diritto di pretendere un certo livello di qualitĂ  e hanno tutto il diritto di lamentarsi, quando le cose vengono fatte in maniera approssimativa, come avviene con i manuali “digitali” venduti su DriveThruRPG o RpgNow.

Immaginate di essere CLIENTI di un ristorante: vi sentireste in diritto di reclamare di fronte a un piatto che dopo ore dall’ordinazione, ancora non arriva perché “il cuoco sta studiando la ricetta perché non la conosce”? Vi sentireste in diritto di reclamare quando, dopo aver ordinato un bell’arrosto misto, vi trovate davanti un petto di pollo alla piastra scondito perché “ancora non abbiamo imparato come si fa l’arrosto”?

Per chiudere, volete criticare la FORMA del precedente articolo? Ok, ci sto, non sono uno che si offende, mi fa sempre piacere ricevere un feedback!
Ma sulla SOSTANZA sinceramente, non penso ci sia qualcosa che non va nella mia analisi del punto di vista del cliente! Non è stato detto nulla di falso, non è stato manipolato o sapientemente alterato alcun fatto! E la prova ce l’avete davanti… comprate un po’ di manuali in pdf e ditemi se le cose non stanno come dico io.

A proposito dell'autore

Lettori, aiutatemi. La redazione che dovrei coordinare, da oltre 10 anni mi tiene in ostaggio! Mi fa scherzi cattivi, sono vittima di bullismo e vengo preso a pizze quotidianamente! Non so a chi altro rivolgermi! Aiutatemi!

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