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“Shoot it in the head – that works in the movies!”
–A survivor who’s about to be very disappointed

(“Sparagli alla testa che nei film funziona!”
Un sopravvissuto che sta per rimanere molto deluso)

Formiche extraterrestri o l’ira degli dei?

Con questo humour nero la Fantasy Flight Games presenta l’imminente uscita di The End of The World, il suo nuovo gioco di ruolo di sapore post-apocalittico, che sarà incentrato sulla lotta per la sopravvivenza e sul tentativo dell’umanità di rialzarsi mentre si adatta a vivere in un mondo irriconoscibile.  La pubblicazione è prevista per l’ultimo trimestre del 2014.

La pubblicazione dei volumi di The End of the World seguirà la stessa politica editoriale usata dalla Fantasy Flight per le sue ultime creazioni: ovvero saranno moduli a sé stanti che condivideranno lo stesso sistema base. In Italia sono stati pubblicati Dark Heresy e Rogue Trader della FFGames che seguono questa filosofia, entrambi basati sull’universo di Warhammer 40000. Visto il grande successo ottenuto in USA dalla nuova collana Star Wars, progettata con gli stessi criteri, sembra un’idea funzionante.

 

I quattro volumi che comporranno l’opera completa, ciascuno dedicato a un diverso scenario post-apocalittico. Manca solo l’epidemia mondiale.

 

Il primo titolo a uscire sarà Zombie Apocalypse, buona mossa per cavalcare l’onda della dilagante moda zombi di questi anni. Seguiranno gli altri tre, ciascuno dedicato a un differente mondo dell’apocalisse:

Wrath of the Gods vedrà l’umanità presa di mira da esseri sovrannaturali, dalle capricciose divinità maya agli inconcepibili Dei Antichi lovecraftiani;

Alien Invasion avrà in copertina l’iconico veicolo marziano a tre gambe de La Guerra dei Mondi di H.G.Wells e sembra preannunciarsi un omaggio ai classici;

Revolt of the Machines rispolvera invece un tropo della fantascienza caduto in disuso negli ultimi anni, la rivolta delle macchine, e presumibilmente lo reinterpreterà in chiave più moderna delle ribellioni dei robot che popolavano la letteratura degli anni ’70.

Ogni volume conterrà cinque diversi spunti su come il mondo potrebbe andare avanti dopo la catastrofe e come l’umanità si potrebbe adattare. Ottima idea, questa, che getta le basi per narrazioni personalizzate ed è senza dubbio un gradito aiuto a master e giocatori.

Potrebbero essere i giocatori stessi, o un gruppo nel mondo di gioco prima della catastrofe. Di certo c’è un elicottero di soccorso.

A proposito dei giocatori, sembra che sarà questa la maggiore peculiarità del gioco. Invece di creare il proprio personaggio, The End of the World incoraggerà a giocare  se stessi, riflettendo le proprie qualità e difetti nel sistema di gioco e vivendo quindi in prima persona nel mondo dell’apocalisse. Se da un lato l’idea può sembrare balzana per i puristi, è indubbio che questo possa aumentare l’immedesimazione nel gioco. Gli sviluppatori sono molto fiduciosi che questa scelta possa aumentare il realismo e rafforzare l’atmosfera di gioco di “uomini normali che sopravvivono in un mondo ostile”, sempre che riprodurre se stessi in termini di gioco si riveli ben strutturato.

 

 

Il contrasto tra l’orrore e l’inquadratura da cartolina è senza dubbio d’effetto.

Dai pochi artwork disponibili, The End of the World sembra beneficiare di una veste grafica  di alta qualità. Le illustrazioni finora pubblicate sono di notevole effetto, spaziando dal sottilmente inquietante all’incubo più sfrenato. Lo stile ricorda alcuni supplementi del nuovo World of Darkness, comprese la scelta del monocromo e atmosfere cupe. Pare che gli artisti abbiano posto un grande sforzo nel tentativo di ricreare la giusta atmosfera e per ora i risultati sono più che promettenti.

 

 

Di certo l’idea di fondo del post-apocalittico è un’ottima strategia: basti vedere lo straordinario successo che stanno avendo serie come The Walking Dead, i revival dei film di zombi e della fantascienza del secolo scorso. Anche L’Attacco dei Giganti segue tutti i canoni del genere (e, in fondo, i giganti del manga non si comportano diversamente dagli zombi). In Italia Sine Requie è un duraturo successo da dieci anni.  The End of the World si prospetta quindi un titolo intenzionato a sfruttare la moda del periodo.

 

Si tratta ora di valutare quanto bene sarà realizzato. Sul regolamento, per ora, non è stato trapelato nulla. Nella  pagina ufficiale non è stata fornita nessuna anticipazione sul sistema di gioco o sulle meccaniche, a parte appunto la possibilità di ricreare le proprie qualità e difetti nella scheda di gioco.

Gli sviluppatori  dichiarano di essersi posti come obiettivo un gioco flessibile, adatto per campagne a lungo termine come per una oneshot serale tra amici.   Ci saranno riusciti?

Poche scene rendono  l’idea del post-apocalittico meglio di una metropoli invasa dagli alberi. Specie quando l’albero è più alto di un grattacielo.

The End of The World : il Giorno Dopo le Catastrofi
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A proposito dell'autore

Lavos-D è un illithid colmo di bontà e di dolcezza, che distilla interamente nei suoi favolosi dolci: per questo non gliene resta più quando scrive i suoi acidissimi articoli. Il suo motto è provare qualsiasi gioco esistente, sennò non lo si può criticare. Quando il suo eterno ruolo di master gli lascia tempo libero lavora a GdRITalia in veste plurima di pasticciere ufficiale, redattore, editor, (re)censore, traduttore in seconda e spalla comica a tempo perso. Da quando si è autoproclamato sommo sacerdote del Grande Cthulhu si è montato la testa e non ci si ragiona più.

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