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Titolo: Manuale dei Mostri 1

Autori: Mike Mearls – Stephen Schubert – James Wyatt

Formato: A4, Cartonato, 287 pagine a colori

Prezzo: € 29,95

Editore: Wizards of the Coast / 25 edition

Ecco che tocca recensire anche il primo Manuale dei Mostri, il secondo dei tre manuali base di D&D4E.

Questa recensione credo non sarà particolarmente lunga perchè il manuale non è uno di quelli che portano nuove opzioni, regole, suggerimenti, o altro. In sostanza, come praticamente ogni giocatore di D&D saprà, il Manuale dei Mostri è semplicemente un corposo (MOLTO corposo) elenco di mostri progettati per qualunque livello e per qualunque rango. Non c’è dunque granchè da commentare, ma ci proverò lo stesso:

L’indice che troviamo nelle prime pagine del manuale è piuttosto diretto: tutti i vari tipi di mostri sono qui elencati, infatti, in ordine alfabetico, ed è secondo questo ordine che saranno poi presentati nel resto del manuale.

Dopo qualche semplice pagina (quattro per l’esattezza) che fa praticamente da introduzione, in cui viene spiegato come leggere le caratteristiche dei mostri, si passa subito a descrivere l’infinità di mostri presentata, a partire dagli Aboleth fino ad arrivare agli Zombie. Ogni mostro è accompagnato da una sua rappresentazione grafica, in generale di ottima fattura, anche se in questo manuale ho dovuto notare alcuni immagini un po’ sottotono, visto sopratutto il livello generale tenuto da praticamente tutti gli altri manuali del gioco. In particolare l’immagine di apertura del capitolo, che occupa due pagine, ha un qualcosa che la fà sembrare una computer grafica poco riuscita, anche se il dubbio che sia il mio occhio ad essere sballato mi è spesso venuto.

I mostri presentati sono tra l’altro di ogni possibile tipo (logicamente, aggiungerei), e ne consegue che il manuale risulti inevitabilmente un po’ privo di personalità, non mantenendo uniformemente un tono oscuro e sinistro (che invece avrà, in futuro, il manuale dedicato all’Oltretomba) oppure un’aria cosmico-planare (che caratterizzerà le immagini del Manuale dei Piani, ad esempio), ma passando da uno stile all’altro.

Tutto sommato, comunque, il livello grafico del manuale si assesta nella sua interezza su livelli decisamente più che dignitosi.

Nelle “prime” 275 pagine di manuale comunque non troviamo solamente le statistiche dei mostri, ma una discreta quantità di spunti di avventura che possono essere sfruttati in qualsiasi campagna. Questi spunti non si limitano alle semplici descrizioni dei mostri, ma spesso si palesano sotto forma di paragrafetti in cui viene descritto qualcosa dell’ambientazione di D&D. Un esempio è quello dedicato ai Draghi Divini (Bahamut e Tiamath, nati dalla violenta “scissione” di Io), che leggiamo nella prima delle varie pagine dedicate ai draghi.

Dopo tutta questa sequenza di mostri, comunque, arriviamo ad un nuovo capitoletto molto interessante, chiamato “Tratti razziali”. Esso è dedicato ai i tratti razziali che possiamo applicare ai PG per fare dei personaggi appartenenti a razze solitamente riservate ai mostri, come ad esempio i Duergar, i Githyanki, o i Coboldi. Diverse di queste razze suggerite verranno poi riprese in manuali successivi, tra l’altro, come i Forgiati o i Doppelganger che ritroveremo nella Guida del Giocatore a Eberron, gli Shadar-Kai che faranno la loro comparsa su Dragon, e quindi sul Dragon Annual, o i Morfici che saranno ripresentati nel Manuale del Giocatore 2. Ognuna di queste razze ha descritti i propri bonus alle caratteristiche, i poteri razziali, i bonus alle abilità, e tutti gli altri elementi di qualunque altra classe giocabile. In realtà, prenderle è leggermente svantaggioso, non essendoci negli altri manuali talenti riservati ai membri della loro razza, per non parlare ovviamente delle difficoltà che potrebbe incontrare un Bugbear all’interno dell’avventura.

Dopo quattro pagine dedicate ai bonus razziali ecco che troviamo il glossario, ovvero una spiegazione di tutti gli eventuali termini che sono comparsi nella descrizione dei mostri, con le regole ad essi eventualmente legate.

In fondo troviamo il fondamentale indice per livello, che suddivide i singoli mostri per livello e ruolo, utile oltre ogni dire per la costruzione degli incontri.

Venendo alla sostanza, il Manuale dei Mostri è un manuale fondamentale: la quantità di mostri che fornisce, adatta a qualunque livello, è di per sè sufficiente per costruire avventure su avventure, sopratutto oggi che grazie alle possibilità di personalizzazione offerte dalle due Guide del DM è possibile variegare e alterare mostri già usati per renderli sempre interessanti. Quando uscì il gioco questo era l’unico manuale con dentro dei mostri, ed era dunque un acquisto obbligato. Oggi è comunque abbastanza fondamentale, dato che è l’unico che ha una gamma di mostri adatta a qualunque livello, oltre al Manuale dei Mostri 2. Dispiace per il livello grafico in qualche caso non del tutto all’altezza, ma badando alla sostanza è un problema minimo su cui si può facilmente sorvolare.

Recensore: ilMietitore

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