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Ebbene si, nella rete circola da poco una notizia piuttosto recente che potrebbe gettare un’ombra nefasta sulla natura degli zombie, creature di fantasia, in teoria. Dopo le tante news sul cannibalismo psicotico in USA, il New Scientist ci informa di alcuni fatti piuttosto interessanti, soprattutto per noi folli maniaci delle storie fantastiche ed un po’ orrifiche.

Alcuni archeologi che lavorano in Europa e in Medio Oriente hanno recentemente portato alla luce prove di una misteriosa abitudine di “fracassare i teschi” dei defunti. Teschi umani sepolti sotto un antico insediamento in Siria sono stati trovati staccati dai loro corpi con le loro facce fracassate. Sembra che i teschi fossero stati riesumati e staccati dai rispettivi corpi diversi anni dopo essere stati originariamente sepolti! Dopo il “fracassamento” dei teschi, tali cadaveri erano poi stati sepolti nuovamente.

Secondo Juan José Ibañez del Consiglio Nazionale delle Ricerche spagnolo a Barcellona, la scoperta potrebbe suggerire che questi “fracassatori di teschi” dell’età della pietra fossero convinti che i morti potessero rappresentare una minaccia. Forse credevano che l’unico modo di proteggersi fosse quello di distruggere il cranio dei cadaveri, staccare loro la testa e riseppellirli.

Ed ecco che arriva la cosa interessante. La maggior parte dei dei teschi, vecchi oltre 10.ooo anni, sembra fossero stati staccati dalla spina dorsale quando i cadaveri avevano già iniziato a decomporsi! Ora, perché prendersi la briga di effettuare questa sorta di rituale spacca cranio qualche tempo dopo la morte degli individui? Cioè, sarebbe logico pensare che i cadaveri fossero diventati una minaccia solo in seguito alla morte?

Se si trattasse di un mero rituale, perché scegliere solo alcuni cadaveri in particolare? Di fatti, i teschi fracassati sono solo di maschi adulti, di età compresa tra i 18 ed i 30 anni. Inoltre, i volti erano stati sfondati con la forza bruta, impiegando un qualche genere di strumento di pietra, non c’è traccia di un taglio netto. Naturalmente, ci sarà una spiegazione razionale per tutto ciò. Ma a noi interessa forse la vera ragione? 🙂

Spunti per Avventure e Ambientazioni

Per quanto mi riguarda, è decisamente più divertente immaginarsi un’apocalisse zombie nell’età della pietra, specie ora che siamo nel 2012. Proviamo ad analizzare un paio di elementi fondamentali della cultura zombie: si tratta di mostri non morti, affamati di carne umana o di cervelli. Li si può fermare solo distruggendo il loro cervello, sfondandogli il cranio, appunto, o sparando loro in testa. Ma nell’età della pietra che cosa si sarebbe potuto fare? Sicuramente, un bel colpo netto in faccia con una grossa arma di pietra. Ma questo avrebbe sempre avuto successo? Meglio assicurarsi della buona riuscita dell’eliminazione del non-morto staccandogli la testa dal corpo!

I corpi sembravano essere stati riesumati, prima di ricevere il colpo alla testa. E se non li avesse riesumati nessuno ma, al contrario, fossero tornati dalla tomba sulle loro stesse gambe? Magari i Siriani dell’età della pietra hanno affrontato un’apocalisse zombie, salvando il mondo in battaglie epiche e spaventose ben 10.000 anni fa! Con le attuali conoscenza scientifiche, non è possibile stabilire niente di tutto ciò con certezza, ma una cosa è poca ma sicura: ci sono tutti gli ingredienti per mettere su un’epica campagna GDR nel Neolitico.

GDR Consigliati 

Ve la immaginate un’avventura Sine Requie-style nel Neolitico? Io si. Sine Requie, per forza di cose, è di fatti il primo GDR che ci viene in mente. In pratica, qui si tratta di farne una versione “Neolithic Age” (altro che Dark Age). Con misteri da scoprire, segnali dell’apocalisse imminente, gente che ritorna dalla tomba… ed investigazioni un po’ in stile Lex Arcana. Anche per questo GDR, di fatti, si possono fare miracoli con un setting del genere, secondo il mio modesto parere. Possiamo gestire situazioni del genere anche con un World of Darkness, ovviamente, o con un qualunque sistema generico.

Fonti

 

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