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State passeggiando in una zona montana, lontana dalla civiltà e dalle preoccupazioni del mondo moderno, quando girate un angolo ed ecco che dinanzi a voi si para una gigantesca voragine che interrompe il vostro cammino. E’ larga più di ottanta metri e sembra profonda come la bocca di certi uomini neri che non vedevate fin dai tempi dei vostri incubi di bambini.
E cosa c’è dentro ? E’ solo l’eco o è un suono quello che proviene dal profondo ?

Questo deve aver provato il pastore che, in Siberia, ha scoperto un enorme cratere che è stato solo il primo di un terzetto di fosse che sono misteriosamente apparse, da un giorno all’altro, nella penisola dello Yamal. Gli esperti assicurano che si può nettamente escludere un’azione umana diretta nella spiegazione di questo fenomeno e che però queste apparizioni non sembrano del tutto naturali e non sono ancora spiegabili. Quando uno dei crateri si è formato, il 27 settembre 2013, alcuni testimoni hanno parlato prima di fumo seguito poi da una gigantesca esplosione di luce silenziosa, altri invece hanno nominato stelle cadute direttamente dal cielo e finite sottoterra con un grande fragore, ma essendo i testimoni pastori locali al momento quasi mitizzati dalla popolazione del luogo le loro testimonianze possono essere considerate tutte tranne che affidabili.

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Non mancano le teorie e le ipotesi scientifiche che variano dal complottismo che vedrebbe un missile esploso sotto la crosta terrestre, all’interno di una base abbandonata o segreta alla paura per il riscaldamento globale, che sembra in questo momento l’ipotesi più accreditata per spiegare l’apparizione delle tre giganti voragini. La studiosa Anna Kurchatova del Sub-Arctic Scientific Research Centre , intervistata dal Siberian Times, ha suggerito che il ghiaccio sciogliendosi potrebbe creare un effetto simile a quello dei tappi delle bottiglie di Champagne, che quindi salterebbero fuori quando troppo sollecitate. E’ effettivamente vero che la temperatura in Siberia si è alzata gradualmente di anno in anno e che vengono registrate ogni estate temperature più alte.

Spunti per avventure

Immediatamente non possono che venire in mente orrori Lovecraftiani quando si pensa a voragini apparse dal nulla. Magari i personaggi potrebbero essere stati inviati dal governo russo per investigare su un segnale radio indecifrabile che una base missilistica sovietica posta vicino al cratere e creduta abbandonata da anni ha ricominciato a trasmettere poche ore dopo l’apertura della mostruosa bocca. Forse i personaggi avranno modo di farsi molte idee, di convincersi che è in atto un complotto internazionale o un attentato terroristico, prima di comprendere una verità molto più profonda e terribile. Qualcosa si è risvegliato nel profondo della terra, qualcosa in grado di controllare macchine considerate disattivate e di rendere ogni cosa marcio. Non è una creatura, è un colore:

«Che cosa sia, Dio solo lo sa. In termini di materia suppongo che la cosa sia un gas, ma obbediente a leggi che non sono quelle del nostro cosmo; non è il frutto dei pianeti o dei soli che splendono nei telescopi […] non è un soffio dei cieli di cui i nostri astronomi misurano i moti e le dimensioni […] era soltanto un colore venuto dallo spazio, messaggero spaventoso degli informi reami dell’infinito, al di là della natura che conosciamo.»
( Lovecraft, The Colour Out of Space, 1927 )

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Ma proviamo a cambiare ambientazione e immaginiamo una delle sferraglianti e ferrose città del Soviet descritte in Sine Requie. Cosa succederebbe se un bel giorno all’interno del distretto sotterraneo in cui vivono i personaggi, un distretto fornace che alimenta i caloriferi in tutta la megalopoli, si aprisse un’enorme voragine, inghiottendo amici, parenti e colleghi e lasciando solo i personaggi e pochi altri in vita, isolati dal resto del loro mondo, mentre la città comincia a morire. Il gruppo dovrebbe riunirsi, cercare di raggiungere un’ascensore funzionante evitando i morti durante gli incidenti e le esplosioni avvenute nel settore dopo l’apparizione della voragine e sperare di riuscire a mettersi in salvo. Probabilmente dopo molte peripezie i personaggi riusciranno a raggiungere l’ascensore e premeranno il bottone che dovrebbe portarli in salvo, magari anche con l’aiuto di qualcuno da sopra, che vuole scoprire cosa sta succedendo sotto. Ed a quel punto che la rassicurante ascensore dovrebbe subire un blackout e cominciare a scendere verso il basso, mentre dall’interfono provengono solo urla atroci.

Facciamo un ultimo cambio di ambientazione e proviamo ad immaginare invece un ridente villaggio fantasy, con tanto di popolazione mista, sindaco brontolone e taverna in cui i nostri eroi si riposano dopo un lungo viaggio. Cosa succederebbe se al centro della piazza del villaggio si aprisse una voragine così ? E se da dentro la voragine provenisse una voce così soave e bella da attirare tutte le persone della zona ? Comprese alcune persone care ai personaggi o perché no i personaggi stessi.
E se poi la voragine si chiudesse dietro di loro ?

Potrebbe essere interessante anche essere il gruppo mandato a vedere cosa è successo in quel villaggio, un tempo ridente e ora fantasma, trovando solo una piazza devastata e un luogo con tavole imbandite, banchetti della fiera ancora apparecchiati e cibo in decomposizione. E poi magari la voragine si riaprirà, e da lì torneranno gli abitanti, cambiati e incattiviti.

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Visto quante belle idee nascono da una voragine ?
E pensate che è solo un buco, un grosso buco causato dallo scioglimento dei ghiacci. I mostri non esistono , no ?

Riferimenti

Storie di Immaginaria Realtà: i Misteriosi Buchi siberiani
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A proposito dell'autore

Gattaro, master compulsivo con una passione per qualsiasi cosa possa vagamente avvicinarsi al gioco di ruolo, lettore bulimico che si riduce a leggere il retro delle confezioni di colgate se non ha nulla sotto mano, ciarliero e spesso fastidioso, terribilmente allergico agli idioti.

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